ll’interno di quello che è il borgo attuale è possibile isolare una sorta di quadrilatero di circa 60 mt. di lato ed un unico accesso. Nel corso degli anni che seguono la caduta dell’impero d’oriente in Italia le strutture del “castrum” furono riadattate a residenza di popolazione che cercava protezione. L’impianto urbanistico originario si dilatò in età medioevale con la costruzione di un settore dalla parte di ponente. Questa nuova “addizione” prosegue l’originario impianto mantenendone le caratteristiche quadrilatere e limitandosi a spostare l’accesso verso la Magra. Alla vasta area sgombra della piazza, si agganciarono così le strette vie interne di impianto medioevale: i cosiddetti borghi voltati, caratteristica costante dei centri storici lunigianesi. Nel corso del XVI secolo la cinta muraria venne prolungata verso oriente e il borgo, che prima si estendeva a lato della strada tra Villafranca e Bagnone, giunse ad inglobare la strada stessa. Nel 1568 vennero erette due porte monumentali e dopo pochi anni i Marchesi Ariberti di Cremona subentrarono come nuovi feudatari ai Malaspina costretti a vendere il feudo di Filetto per debiti contratti con l’imperatore. La definitiva opera di ristrutturazione fu completata con la costruzione prima del palazzo Ariberti e poi del convento dei frati Ospitalieri di San Giovanni di Dio. In S. Francesco meritano una sosta le grandi opere in terracotta di scuola robbiana.