degrada dall'entroterra al mare
La Lunigiana è una regione storica che si estende tra l’estremo nord della Toscana e la parte più orientale della riviera ligure, lungo il corso del fiume Magra. In automobile è raggiungibile percorrendo l’Autosole A1 fino a Parma per poi deviare per l'Autostrada della Cisa, lungo la A15 Parma-La Spezia. Il primo casello che si incontra è Pontremoli e poi Aulla, fino ad arrivare a Santo Stefano Magra e Sarzana. La Lunigiana trae il suo nome dall’antica città di Luni, fondata dai Romani nel II secolo a.C.. Il suo territorio va molto al di là di quella che oggi tradizionalmente viene chiamata la vallata della Lunigiana, che fa parte della provincia di Massa e Carrara, poichè comprende anche un’area del sarzanese fino a discendere gradatamente al mare. Ed era proprio il mare un’importante risorsa di questa cittadina, che rappresentava al tempo un centro fiorente della repubblica romana. Il territorio che oggi viene chiamato Lunigiana si identificava nella vallata del fiume La Magra e nei suoi affluenti. Si ritrova pertanto circondato da vallate ricche di storia, di tradizioni e di vegetazione che fa da specchio alle cime delle montagne dell’appennino e delle Alpi Apuane, che chiudono la vallata in tutte le direzioni e che molto hanno condizionato, nel bene e nel male, la storia e le tradizioni di questa vallata. Ovunque nella Lunigiana sono presenti le tracce della storia italiana ed europea a cominciare dalla lontana preistoria, per arrivare al medioevo e all’epoca moderna. Castelli, pievi romaniche, borghi e palazzi, conservati quasi intatti, raccontano di vicende ed avvenimenti ancora facilmente percepibili grazie alla loro integrità. La Lunigiana è terra geograficamente isolata, ma ha rappresentato nella storia una zona di passaggio obbligata per gli eserciti in guerra. Ed è questa una delle caratteristica che più ha modificato il paesaggio, che ha formato in buona parte la mentalità e la cultura di questa vallata. Ovunque sono presenti le tracce degli insediamenti difensivi: bizantini, longobardi, castelli trecenteschi, opere del seicento. Un numero impressionante di castelli, molti dei quali ancora intatti, rappresentano meta di un turismo che può unitamente apprezzare un ambiente per ampi tratti ancora selvaggio, dove la ruralità di alcuni luoghi è tutt’oggi una caratteristica dominante. Con gli eserciti passano anche le idee, le tradizioni, le culture, che fanno della Lunigiana, e delle sue genti, una specie di zona franca, un po Toscana, un po Ligure, e per questo né l’una né l’altra. La sua storia ha forgiato una personalità a sé, caratterizzata da dialetti e culture diversissime, fuse in una propria tradizione originale, ma che ha anche impedito la formazione di una cultura locale dotata di forte identità. Ancora oggi si può cogliere nella gente della Lunigiana alcune tracce di un’apparente pessimismo, residui di una cultura che ha radici nella provvisorietà e precarietà di vita, condizioni che per secoli hanno accompagnato le sorti di queste vallate.
(SE VUOI BOX) Visita al Santuario Madonna del Monte Il più antico della Lunigiana e della provincia di Massa Carrara. Dista km. 15 dall’Autocamionale della Cisa (casello di Pontremoli); km. 20 dal casello di Aulla; km. 35 da La Spezia; km. 50 da Massa Carrara. E’ una delle località che una volta in vita bisogna raggiungere e contemplare. Uno di quei luoghi dove si ritorna: per rivedere, capire e gustare. La costruzione presenta carattere romanico. Il portico ed il basso campanile in fronte richiamano lo stile di alcune costruzioni d’oltre Alpe. Dietro l’altare dell’attuale santuario è incisa sul muro la data “1302”, da molti ritenuta probabile anno della fondazione della chiesa stessa: tale data invece potrebbe coincidere con l’ampliamento della cella benedettina, così come altre due date (una del 1502 ai piedi di un bassorilievo che raffigura la Madonna col Bambino, un’altra del 1505 incisa sull’architrave della porta). La parte più antica del santuario mostra i resti di una costruzione a pietre ben squadrate e murate senza calce. All’interno le nude pareti conducono all’altare dominato dalla copia della Madonna col Bambino. L’originale, di fattura artigianale in stile bizantino, è stato oggetto di un furto sacrilego il 23 luglio 1979, fatto avvenuto durante lo svolgimento della funzione “Peregrinatio Mariae” che si svolge, dal 17 al 23 luglio, nella parrocchia di Filattiera (MS). Il santuario è sempre stata, ed è tuttora, meta di pellegrinaggi. Un tempo i pellegrini salivano a piedi, recitando il Santo Rosario e di notte riposavano sotto il porticato della Chiesa, mentre attualmente si può raggiungere il santuario in macchina. L’affluenza al santuario è notevole da Pasqua a settembre e vi si celebrano feste solenni il giorno dopo Pasqua, l’Ascensione del Signore, il 2 luglio (festa del voto), l’Assunta. Santuario Madonna del Monte Località Crocetta - Mulazzo tel. 0187 439432)
BOX Vista ai musei della Lunigiana
Museo di Storia Naturale (Aulla) Questo museo, istituito nel 1979, ha lo scopo di contribuire alla conservazione, alla conoscenza e alla valorizzazione dell’ambiente naturale della Lunigiana. il ramo espositivo è condotto secondo criteri ecologici, descrivendo e illustrando gli aspetti ambientali più significativi del territorio lunigianese quali la macchia mediterranea, il bosco ceduo, il castagneto, le faggete, la coltivazione in pianura, in collina, in montagna. Viene dedicato uno spazio anche all’ambiente delle grotte. Il museo è ambientato nella maestosa fortezza della Brunella ad Aulla, all’interno della quale tutto il materiale è diviso nelle tre sezioni dell’ambiente fisico, fluviale e lacustre, corredati da terrari e acquari con animali viventi. Invece all’esterno, nel parco circostante, è esposto l’ambiente forestale, con un orto botanico di grande interesse. Tel. 0187 400252 fax 0187 420727
Museo delle Statue Stele (Pontremoli) Il museo, allestito nel castello del Piagnaro, raccoglie in originale o in copia tutte le statue stele della Lunigiana: singolari statue antropomorfe, maschili e femminili, in pietra arenaria, innalzate dalle antiche popolazioni che hanno abitato la valle nei due millenni prima dell’arrivo dei Romani. Diverse le interpretazioni sul loro significato e finalità: l’idolo femminile ricorda la “dea madre” mediterranea, simbolo della vita e della fertilità; le statue maschili, generalmente armate, volevano forse celebrare degli eroi o soltanto dei capi tribù divinizzati dopo la morte. Le statue stele originali, sono raccolte in una sala in leggera penombra, molto suggestiva, e disposte su un letto di ghiaia a diversi livelli per evidenziare la loro tipologia divisa in tre gruppi. Tel. 0187 831439.
Museo del Territorio dell’Alta Valle Aulella (Casola) Collocato nel centro del borgo di Casola, il museo si divide nelle seguenti parti tematiche: Il Paleolitico; Il Neolitico; Età del rame ed età del bronzo medio; Età del bronzo finale ed età del ferro; L’età romana; L’Alto Medio Evo; Il Tardo Medio Evo; L’età moderna: la società civile; L’età moderna: la società religiosa; L’età moderna: la festa. Tel. 0585 90361 fax 0585 90150.
Museo Etnografico (Villafranca Lunigiana) Il museo, ambientato negli edifici degli antichi mulini di Villafranca, offre un’interessante sintesi visiva degli aspetti più significativi della civiltà contadina e della cultura popolare lunigianese. Si articola in sezioni che, attraverso gli oggetti della vita quotidiana, gli strumenti e gli attrezzi di lavoro, i manufatti artigianali, illustrano le attività basilari dell’economia e gli usi e costumi delle comunità rurali del territorio. La prima sezione documenta la coltivazione e la lavorazione della canapa, dalla semina alla trasformazione dei prodotti agricoli e le attività silvo-pastorali: la lavorazione familiare del grano (attrezzi e tecniche per la trebbiatura, la spulatura, la conservazione e la cottura nei “testi”), del latte (è illustrato tutto il ciclo produttivo caseario) e delle castagne (frutto di grande importanza per l’economia e l’alimentazione locale). Segue poi l’illustrazione delle attività artigianali: la lavorazione ed intreccio del vimini, del ferro, della pietra, del legno. Tel. 0187 493417 - 0187 494400 fax 0187 493526.
Roberto Rossi
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