Itinerari nel cuore verde della Sardegna

Itinerari nel cuore verde della Sardegna

lungo il territorio compreso nell’ambito del bacino imbrifero montano del Flumendosa

Il territorio compreso nell'ambito del bacino imbrifero montano del Flumendosa può essere definito il cuore verde della Sardegna.
Boschi secolari, laghi, fiumi, torrenti, cascate, sorgenti, grotte e cavità naturali sono i principali elementi paesaggistici di questo incantevole territorio che dalle dolci colline del Sarcidano si inerpica da una parte su per le propaggini del Gennargentu e dall'altra, superate le terrazze che dividono le Barbagie dall'Ogliastra, si getta fino al mare in un susseguirsi di panorami mozzafiato e di ininterrotte sorprese ambientali.
Su questo lembo di terra insistono una trentina di Comuni, riuniti in un Consorzio che ne cura la valorizzazione ambientale e la promozione turistica.
Scopo di questa pubblicazione, voluta e curata dal Consorzio, è proprio quello di fornire un inventario esauriente delle molteplici attrattive che questo territorio offre a chi sa apprezzare, insieme alle eccezionali suggestioni paesaggistiche, la cultura e le usanze di genti che da sempre hanno fatto di questi luoghi una culla di civiltà e di umanità.
Sei itinerari tematici (l'ambiente, l'archeologia, i centri storici, la religione, i musei, la gastronomia) accompagnano il viaggiatore attraverso percorsi di rara bellezza alla scoperta di emergenze naturalistiche, complessi archeologici, innumerevoli nuraghi, chiese campestri, centri abitati.
che conservano il fascino dell'architettura d'un tempo, siti di archeologia industriale oggi recuperati a fini turistici, musei che raccolgono e ripropongono la storia e la civiltà del luogo. Ambiente e cultura si intrecciano con la presenza e la storia dell'uomo, il lavoro, l'allevamento, l'artigianato, la religiosità, le tradizioni. L'ospite viene considerato un amico di sempre, un invitato d'onore al quale riservare i sapori migliori della cucina, della produzione tipica e del particolare senso dell'ospitalità che contraddistingue queste zone.

Ciascuno dei sei itinerari tematici è diviso in tre distinte tratte, che si snodano per buona parte lungo i principali assi viari del territorio: la strada statale 128, la strada statale 198 e, su rotaia, il tracciato della vecchia ferrovia complementare oggi rivisitato dal Trenino Verde.

la prima tratta parte da Serri e, dopo aver toccato Escolca, Isili, Nurallao, laconi, Gadoni, Aritzo e Belvì, si conclude a Desulo, alle pendici del Gennargentu.
Il tema unificante di quest'area è costituito dalla presenza di immense distese boschive che danno al paesaggio un volto verde e riposante, da quelle rigogliose del parco Aymerich di Laconi a quelle selvagge dei primi contrafforti montani.
Ma non mancano anche i tematismi di altro genere, primo fra i quali l'altissima densità di si ti e di monumenti archeologici. Il santuario nuragico di Santa Vittoria a Serri, il nuraghe Is Paras a Isili, le tombe dei giganti e i menhirs di Nurallao, i reperti e le statue di laconi rappresentano un sistema archeologico di grande estensione e di eccezionale valore storico-culturale. Altrettanto importante è in quest'area la presenza di un sistema museale di rilevante interesse: il museo del Tappeto e del Rame di Isili, il civico museo dei menhirs di laconi, il museo delle Tradizioni popolari di Aritzo, il museo di Scienze naturali di Belvì, il museo etnografico di Desulo sono i fiori all'occhiello di questo itinerario della memoria.
Al ricordo del passato è legato anche il recupero a fini turistici dell'antica miniera di Funtana Raminosa a Gadoni, dai cui giacimenti di rame proveniva nell'epoca nuragica la materia prima per la produzione dei bronzetti. Da non dimenticare, infine, la presenza in questa zona del culto religioso, dalle antiche chiesette campesrri al santuario dedicato al francescano sant'Ignazio da Laconi, che fa di questa cittadina l' Assisi della Sardegna.
Tutti i paesi dell'itinerario sono toccati dalla ferrovia a scartamento ridotto oggi percorsa dal Trenino Verde.

la seconda tratta comincia ad Orroli e attraversa Nurri, Villanovatulo, Esterzili, Escalaplano, Perdasdefogu, Sadali, Seulo e Seui per concludersi a Ussassai.
Il tema dominante di quest'area è decisamente l'acqua. Non solo il Flumendosa e i suoi laghi, ma tutto un patrimonio di fiumi, di sorgenti, di fontane, di cascate fanno dell'acqua l'elemento con maggiore personalità di questo territorio.
L’incantevole paesaggio è caratterizzato anche dalla presenza di tipiche e insolite formazioni rocciose (di cui il monte Tònneri è l'esempio più imponente e suggestivo) , da straordinarie foreste tra cui va ricordata quella di Montarbu a Seui, nonché da fenomeni carsici che hanno dato vita a grotte (come quelle de Is Janas a Sadali) che offrono fantastiche concrezioni di stalattiti e stalagmiti.
Numerosi sono anche gli altri tematismi. Innanzitutto I'archeologia, ricca di monumenti tra i quali spicca per maestosità e bellezza il nuraghe Arrubiu di Orroli, cui fanno da degna cornice siti di altrettanto interesse come la Domo de Orgia di Esterzili, dall'originale forma rettangolare.
Anche in questa zona non mancano i musei che raccolgono la memoria di tempi e di tradizioni passate.
Assieme alla Omu Axiu di Orroli e alla Omu 'e zia Cramella di Sadali, merita una menzione speciale il sistema museale di Seui, che si snoda denrro il paese attraverso chiese, musei, pinacoteche, edifici storici e l'antico carcere baronale.
La terza tratta inizia a Talana e tocca Villagrande Strisaili, Arzana, Elini, Lanusei, Loceri, Gairo, Osini, Ulassai e Jerzu per terminare a Tertenia.
Il tema dominante è la montagna. La prima parte del percorso corre, rra i 600 e i 700 metri d'altitudine, sulle falde orientali del Gennargentu affacciate sulla verde conca ogliastrina. Ottimi scorci panoramici si aprono in un paesaggio marcato dai segni di attività, come la pastorizia e l'allevamento, tipiche della montagna.
Abbondano anche qui i siti archeologici, quali il villaggio Is Ruinas di Arzana e i nuraghi di Selene a Lanusei, ed anche alcuni vecchi opifici (uno fra tutti: il frantoio Sa Domu 'e s'Olia di Loceri) che raccolgono eredità e testimonianze di antiche abitudini di vita e di lavoro.
Gairo e Osini caratterizzano il paesaggio con l'inquietante presenza dei loro vecchi insediamenti, abbandonati sui ripidi versanti di una vallata inondata negli anni Cinquanta da alcune tremende alluvioni.
Nelle vicinanze di Ulassai si trova la grotta di Su Marmuri, la più imponente e suggestiva dell'intero territorio, e le cascate Lequarci: fenomeni naturali bizzarri e di straordinaria bellezza.
La montagna si segnala anche per i prodotti tipici e una cucina particolarmente ricca di sapori e di piatti tipici, da accompagnare al celebre cannonau locale di cui Jerzu è autentica capitale.
Vari servizi turistici e numerose strutture ricettive - alberghi, locande, agriturismi, bed and breakfast, ristoranti e trattorie familiari- consentono di gustare appieno i sentimenti di questa terra antica, aspra e generosa, in una ricetta di cui l'acqua, la terra e l'uomo costituiscono gli ingredienti d' eccellenza.

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