l'ingresso era libero con posto contrassegnato
Essendo spettacoli pubblici, l'ingresso all'arena per vedere i giochi era libero. I cittadini per entrare possedevano un contrassegno sul quale veniva riportato il posto assegnato e il percorso da seguire per raggiungerlo: il numero dell'arcata di ingresso, quello del maenianum, del cuneo (lo spicchio di arena in cui i maeniana era divisi), e infine il numero del gradino. Il posto era situato in settori destinati a ben precise classi sociali, già regolamentati all'epoca di Augusto: ai senatori era destinata la prima fascia del podium; ai cavalieri era destinata la prima fascia del primo maenianum, posto immediatamente sopra a quello dei senatori. La suddivisione era garantita da iscrizioni, incise sui gradini, che indicavano le magistrature, le classi sacerdotali, le categorie sociali o i gruppi etnici ai quali era assegnato il posto. Grazie ad alcune epigrafi si sono potuti riconoscere i posti assegnati agli ambasciatori e ai diplomatici (definiti come hospites) oppure la loro origine etnica; altri frammenti documentano i posti speciali destinati ai giovani praetextati (i giovani non ancora giunti all'età virile e ai doveri civili indossavano la toga praetexta) e quelli per gli insegnanti di scuola (paedagogi puerorum). Un testo datato per l'anno 80 d.C. ha fatto conoscere i posti riservati ai membri del collegio sacerdotale degli Arvali, separati e distinti per settori (partendo dal podium fino ai gradini lignei) a seconda del grado rivestito all'interno del collegio. I senatori avevano posti nominali sui quali veniva trascritto per esteso il nome gentilizio, come documentato dai blocchi marmorei iscritti, in origine situati lungo il margine del podio come parapetto e oggi posti intorno all'arena. Sulla fronte è la dedica per i restauri effettuati alla cavea dal prefetto di Roma Flavio Paolo nella metà del V secolo. Sul retro sono le epigrafi dei nomi di alcuni senatori in corrispondenza dei posti di appartenenza della prima fila. In altri casi i nomi erano incisi sul bordo superiore dei gradini di marmo, e venivano progressivamente abrasi e sostituiti con lo scorrere degli anni: quelli ancora leggibili appartengono alla classe senatoria della fine del V secolo, l'ultima a partecipare agli spettacoli.
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