da "Lucos" per il bianco splendente del suo ridente paesaggio
c.a.p. 73030 pref. 0833 dist.: da Lecce km. 68 da Roma km. 676 da Milano km. 1097 da Bari km. 219 da Brindisi km. 107 da Taranto km. 141 da Gallipoli km. 48
Leuca comprende l'antico promontorio Japigio, che divide il mare Ionio da quello Adriatico. L'etimologia del suo nome, dal greco "Lucos", ossia bianco splendente, richiama appunto il caratteristico splendore del suo ridente paesaggio. Esposta a mezzogiorno, è racchiusa tra le ultime propaggini delle Serre Salentine, terminanti con le punte Ristola e Meliso. Il territorio di Leuca è stato ed è attualmente campo di ricerca per paleontologi, archeologi e storici. Diversi scavi, a partire da quelli fatti dal Botti nel 1871, hanno evidenziato insediamenti della cultura di Serra e di Diana, villaggi e reperti dell'età del bronzo e del musteriano. Tra i punti di riferimento che la storia ha lasciato, possiamo identificare: il santuario pagano messapico-greco-latino della grotta Porcinara, situato in prossimità della Punta Ristola ad ovest, ed il santuario, prima pagano poi cristiano, sul promontorio di Punta Meliso; il primo presenta iscrizioni votive in greco e latino scritte dai naviganti che si fermavano o si rifugiavano nel porto di Leuca. In questo santuario, a partire dall' VIII secolo a.c., si venerava il dio Giove, in seguito la dea Venere e la dea Fortuna. Più ricco di testimonianze storiografiche è il santuario sito sul promontorio di Punta Meliso. Dedicato nel periodo romano alla dea Minerva, a partire dai primi secoli del cristianesimo, in seguito alla predicazione di S. Pietro Apostolo, venne trasformato in tempio cristiano, divenendo punto di riferimento per le comunità cenobitiche insediate nel territorio, e poi sede vescovile fino al pontificato di Giovanni XXII. Verso la fine del '700, quando tornò in auge il santuario dedicato alla Madonna di Leuca, si verificò un lento e progressivo insediamento lungo il litorale compreso tra le due punte. A quella data si deve la costruzione di abitazioni e villette, dove la piccola e media borghesia salentina trascorreva le vacanze estive. Queste costruzioni, realizzate con perizia estrosa e raffinata, costituiscono la struttura urbanistica intorno alla quale si è poi sviluppata la cittadina di Marina di Leuca, che, oltre al piccolo nucleo di abitanti del luogo, conta attualmente una popolazione turistica residente che supera, nel periodo di punta, i 10.000 abitanti. Le risorse economiche principali di Leuca sono state e rimangono comunque il turismo religioso e balneare e la pesca.
da Guida al Salento 1993 - Itinerari Editore
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