Il borgo storico di Otranto

Il borgo storico di Otranto

rinomato centro turistico di grande bellezza

c.a.p. 73028
dist.: da Lecce km. 41
da Roma km. 642
da Milano km. 1070
da Bari km. 192
da Brindisi km. 80
da Taranto km. 122
da Gallipoli km. 47
Informazioni Turistiche tel. 0836.82053

Otranto, situato tra la valle dell'Idro e l'Adriatico, al tempo dei romani portava il nome Hydruntum e fu per molti secoli il centro politico, culturale e commerciale del Salento, che ancora oggi viene denominato "Terra di Otranto". Le sue origini e il suo nome risalgono alla prima colonizzazione magno-greca, che fece di questa città, la più orientale d'Italia, ovvero il punto d'unione tra l'oriente e l'occidente mediterraneo. Prima della sua distruzione, avvenuta nel 1480 ad opera dei turchi, Otranto svolse un ruolo di primaria importanza nella storia del mezzogiorno italiano, specialmente durante il Medioevo e le crociate e nei lunghi periodi di lotta tra papato e impero, tra bizantini, goti e longobardi e poi in età normanna, testimoniata dalla grandiosa Cattedrale, sveva e angioina, fino all'avvento degli aragonesi. La città porta le tracce più o meno evidenti del passaggio di tutte queste civiltà, presenti particolarmente nelle opere d'arte. Oltre ad un inestimabile patrimonio artistico, Otranto gode di un clima eccezionalmente mite in quasi tutti i mesi dell'anno. La Cattedrale, terminata e aperta al culto nel 1088, è la più grande tra tutte le chiese pugliesi: mostra chiaramente nella facciata l'impronta romanico-pugliese, mentre l'ammirevole rosone rinascimentale, di forma circolare, con transenne convergenti al centro, rispetta i canoni dell'arte gotico-araba, presente in Puglia specialmente in età aragonese. Il portale è una sovrastruttura barocca della seconda metà del secolo XVII. L'interno è suddiviso in tre navate e riporta quattordici colonne di granito levigato, di cui due monolitiche. Tra i meravigliosi capitelli, due sono di ordine ionico con base attica e il soffitto della navata centrale, a cassettoni in legno dorato, è della fine del '600, mentre il paliotto dell'altare maggiore, in argento, è opera di oreficeria napoletana del '700. Tracce bizantine sono evidenti in alcuni affreschi parietali, sparsi all'interno del tempio e nella cripta. Di incomparabile valore è il mosaico pavimentale, eseguito tra il 1163 e il 1166 da un monaco dell'abbazia di S. Nicola di Casole. Quest'opera d'arte, unica nel mezzogiorno, resistette, insieme alla cattedrale, alla brutale invasione turca. Nonostante la forte espansione edilizia, il centro storico della città, di notevole bellezza urbanistica, è rimasto intatto. Le strade, lastricate, convergono verso la cattedrale in un compatto impianto architettonico; sono strette, secondo i canoni del tempo e si snodano a serpentina tra le case bianche.
Nel corso degli ultimi anni, Otranto è cresciuta specialmente nel settore commerciale e turistico; ciò si deve in parte al porto, che fin dall' età magna-greca e romana ha avuto notevole importanza per quanto riguarda gli scambi con l'oriente. Oggi è in funzione un servizio giornaliero di traghetto che unisce la città alla Grecia.

da Guida al Salento 1993 - Itinerari Editore

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