itinerari in Puglia
È davvero notevole il contributo offerto dal territorio pugliese alla preistoria e alla storia italiana. Siti di grande importanza archeologica, soprattutto nell’area della Murgia barese e del sud-est foggiano stanno facendo riscoprire, in quest’ultimo periodo, un rinnovato interesse per le nostre antiche origini contribuendo alla promozione sul territorio di quel turismo di tipo culturale che da qualche anno sembra aver scelto proprio la Puglia come una delle sue mete principali. Il nostro itinerario parte alla scoperta degli antichissimi Dolmen, i monumenti megalitici di cui il territorio pugliese custodisce alcune preziose testimonianze. Partendo da Bari, percorrendo una distanza di circa 18 Km, si raggiunge Bitonto da dove si prosegue sulla direttrice per Giovinazzo-Molfetta. Dopo aver percorso l’arteria per circa 7 Km, nei pressi dello svincolo per l’autostrada A 14, appare il Dolmen di Giovinazzo, tomba dalla particolare forma a galleria. Lunga 17 metri, è composta da diversi lastroni litici, sistemati in linea verticale nel terreno e sovrastati da tre lastre orizzontali. Proseguendo il nostro itinerario, imbocchiamo l’autostrada per Molfetta e raggiungiamo l’area di servizio di Chianca. Lì è conservato il più noto monumento megalitico della Puglia, il Dolmen di Chianca, appunto, risalente presumibilmente all’età del bronzo. Tre lastre verticali dell’altezza di circa 1 metro e 80 centimetri sostengono la pietra monolitica di copertura (delle dimensioni di 3,85 per 2,40).
Trani è una delle città marinare più attive della Puglia, notevole centro economico ma soprattutto turistico, grazie al suo centro storico, ricco di chiese e monumentali palazzi, e al suo pittoresco porto, che offre stupende vedute su nobili costruzioni del sec. XVIII. Anche a Trani è possibile ammirare uno dei numerosi castelli federiciani delle terre di Puglia. Edificato nel 1233 e compiuto nel 1249, l'edificio presenta una pianta quadrangolare e costituisce uno dei maggiori esempi d'opera difensiva d'età sveva, nonostante le successive trasformazioni ad opera di Carlo I, Carlo II d'Angiò e di Pierre d'Angicourt. Adibito a carcere fino a pochi anni fa, il Castello è stato recentemente restaurato ed aperto ai visitatori.
Proseguendo per Canosa lungo la statale 16 in direzione Barletta, si raggiungono gli scavi archeologici dell'antico centro di Canne della Battaglia, celebre per la storica battaglia tra Romani e Cartaginesi, nel 216 a.C. Canne è considerata oggi una delle più grandi aree archeologiche della Puglia, grazie alla presenza di materiale d'epoca romana e medievale e al grande sepolcreto ai piedi della collina, con tombe risalenti al periodo in cui l'antica Canne, sede di Diocesi, godeva del suo massimo splendore. Lasciata Canne, ci si avvia verso Canosa, la romana Canusium, antico centro dauno che custodisce ancora numerose testimonianze di quel periodo grazie alla presenza di alcuni interessanti monumenti funerari. Ben tre ipogei di epoca ellenica, scavati nella roccia, si trovano in via Cadorna. Il più grande dei tre, denominato “Lagrasta” risalirebbe, secondo gli studiosi, al IV-II secolo avanti Cristo. E' formato da nove camere sepolcrali precedute da un corridoio, decorate da motivi architettonici e affreschi. Altra importante testimonianza archeologica della città di Canosa è rappresentata dall’Arco romano in laterizio circondato da numerosi monumenti funerari. Da Canosa, si raggiunge in breve tempo (proseguendo per 44 chilometri lungo le statali 98 e 161) l’antica e suggestiva Herdonia, nelle immediate vicinanze della moderna Ordona. Situata sulla via Traiana, Herdonia conserva preziose tracce dell’abitato preromano e della successiva civiltà romana. Vero gioiello è la piazza del Foro, circondata lungo la linea perimetrale da un portico scavato nella roccia della collina, sui cui lati trovano spazio la basilica augustea, il tempio repubblicano, il tempio imperiale e il mercato pubblico di forma circolare.
Il nostro itinerario si conclude al cospetto del maestoso e suggestivo Castel del Monte. Situato su di un alto colle dell'incantevole Murgia pugliese, nelle immediate vicinanze di Andria, l'edificio si erge a 540 m. sul livello del mare e costituisce il più importante esempio di architettura federiciana in Puglia.
Il castello fu infatti edificato per volere di Federico II di Svevia nel 1229-49, e presenta nella sua affascinante struttura, influenze gotico-romaniche, ma principalmente impronte di cultura araba e cistercense, entrambe apprezzate dall'imperatore. Si pensa, infatti, che il castello, simbolo dell'ambizione di Federico II, non fu progettato come opera difensiva, bensì per celebrarne il suo potere temporale. Mirabile è l'estetica dell'edificio, dalla singolare pianta ottagonale e dalle otto torri, anch'esse ottagonali. Tra ciascuna coppia di torri, deliziose monofore e bifore sono ospitate nella cortina del fortilizio, distinta da una cornice che delimita i due piani interni. Interessante l'interno, dove la caratteristica pianta ottagonale si ripete nell'ampio cortile. Attraverso una ripida scala a chiocciola, si accede al primo piano, le cui sale, speculari fra loro, sono finemente rivestite e decorate con marmi policromi e graziosamente illuminate da finestre in breccia corallina, da cui è possibile godere di un suggestivo panorama che si estende dal Tavoliere alle Murge. Testi: Italiainrete - Foto: archivio e web da www.martinafrancatour.it
|