un panorama naturale e un ambiente animale assai vario
La Toscana assomma specie tipiche dell'area montana, persino alpine, e specie spiccatamente mediterranee: ne deriva un panorama naturale assai vario. Tutta la fascia immediatamente retrostante la costa, caratterizzata da colline che raggiungono un'altitudine di 300-400 m, è occupata da specie mediterranee: tipica formazione vegetale è la macchia sempreverde, sia con arbusti (mirto, rosmarino, lavanda, erica, corbezzolo, lentisco ecc.) sia con alberi (leccio, pino domestico e marittimo). È un'area che a più riprese, sin da epoca remota, ma soprattutto a partire dal secolo scorso, è stata oggetto di interventi di bonifica e di riforestazione. L'area detta submontana, sino a circa 1000 m di quota, ha invece la sua flora più peculiare nei boschi di castagni e di querce, che rivestono i versanti dell'Antiappennino e dell'Appennino; al di sopra, sino ai 1700 m (di conseguenza solo sull'Appennino), si stendono le foreste di faggi e abeti. Complessivamente i boschi occupano quasi 9000 km2 e stanno progressivamente aumentando in modo spontaneo a causa dell'abbandono, da parte dei contadini, di vaste aree un tempo coltivate. La Toscana è la regione d'Italia con la più estesa superficie di territorio tenuta a bosco, pari a due quinti di quella regionale; tuttavia si tratta perlopiù di boschi che non consentono un'abbondante produzione di legname. Scarse sono inoltre le aree (tra cui la citata foresta dell'Abetone) coperte da foreste di conifere alpine. Infine i tappeti erbosi dei pascoli montani ricoprono le poche zone situate al di sopra dei 1700 m di quota; l'estremo nord dell'Appennino, grosso modo tra il passo della Cisa e il monte Corno alle Scale, rappresenta il limite meridionale sino a cui si spingono alcuni fiori alpini, come la genziana purpurea. La fauna, un tempo ricca e varia, è stata decimata da secoli e secoli di attività venatoria: la Toscana è infatti la regione con più alto numero di cacciatori (intendendo per tali quanti annualmente richiedono il relativo permesso). La Maremma ospita ancora il cinghiale e pochi esemplari di caprioli e cervi; più numerosi sono, soprattutto nelle aree montane, i tassi, le lepri e le volpi. Tra gli uccelli, di passo o stanziali, si annoverano abbastanza numerose le starne, le beccacce e le tortore; ma soprattutto interessante è la fauna della laguna di Orbetello, che comprende varie specie di trampolieri e altri uccelli acquatici (folaghe, germani ecc.).
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