quattro percorsi lungo vie e piazze del centro cittadino
1° itinerario Corso Rosmini - Piazza Rosmini - Corso Bettini
In Corso Rosmini accanto alla Posta centrale il Palazzo Rosmini-Balista con grande portale barocco; vi nacque Carlo Rosmini autore della "Storia di Milano"; come quasi tutti i palazzi che verranno segnalati è settecentesco e fu fatto costruire da un imprenditore della seta. Poco oltre, procedendo verso Piazza Rosmini, sulla sinistra c'è il monumento ad Antonio Rosmini, di Vincenzo Consani (1886) che si trova dirimpetto alla casa del filosofo (ingresso da Via Stoppani) ristrutturata nell'ultimo '800. La casa ha una ricchissima biblioteca, pregevoli mobili antichi (la famiglia era nobile e ricca) e conserva la stanza natale di A. Rosmini. In Corso Bettini il palazzo (molto rimaneggiato) sulla destra della strettoia provenendo dalla piazza, è l'antico Albergo "Alla rosa", dove sostarono Mozart, Goethe ed altri ospiti ragguardevoli; più avanti, sempre a destra, Palazzo Fedrigotti (ora di proprietà di una congregazione religiosa), sontuosa dimora dei Conti Fedrigotti, progettata nel 1790 dall' arch. Ambrogio Rosmini (zio del filosofo) in stile tardorinascimentale, con qualche concessione al barocco. Procedendo, si trova un altro Palazzo gentilizio (stemma in alto) ora di proprietà della Provincia, fatto costruire nel 1781 dal Conte Francesco Alberti-Poia. L'ultima costruzione interessante ospita attualmente la Biblioteca Civica, ma l'architetto Rosmini l'aveva progettato nel 1772 quale Palazzo dell' Annona, magazzino civico del grano. Tornando in Piazza Rosmini, alla destra, di fronte a Palazzo Alberti c'è il Palazzo Piomarta, iniziato nel 1770, costruito in severo stile neoclassico, mai abitato dal committente barone nè dai suoi familiari. Dal 1850 è di proprietà comunale, adibito a sede di scuole; ahche l'adiacente teatro, dalla facciata ottocentesca, è nato per iniziativa di imprenditori settecenteschi sensibili alla cultura. La prima rappresentazione si ebbe nel 1784. In Piazza Rosmini si trova il busto di Riccardo Zandonai e di Clementino Vannetti, letterato. Sullo sfondo del monumento a Vannetti, la parte cinquecentesca del Palazzo dei Conti d'Arco (poi casa Del Ben) sopravvissuta alle ristrutturazioni.
2° itinerario Piazza Battisti - Via Rialto - Piazza San Marco - Via della Terra - Via Castelbarco - Via delle Fosse - Piazza del Podestà
In Piazza Battisti, meglio nota in città come Piazza delle Oche, gradevole casa rococò; al centro della piazza la Fontana di Nettuno. Per Via Rialto si proceda verso Piazza di San Marco, nel Medioevo sede di mercato; nella chiesa: Pala di San Gerolamo attribuita a D. Riccio, detto il Brusasorci; crocifisso cinquecentesco all'altare del Santissimo; busto della Ven. Giovanna Maria della Croce, clarissa roveretana del '600, opera di Fausto Melotti in fondo alla chiesa. In Via della Terra oltre la torre civica (più volte rifatta) che faceva parte delle mura castrobarcensi, continua la serie di belle ed antiche case tra le quali è da notare la sede del Museo Depero, solida struttura cinquecentesca ampliata nel secolo successivo ed adibita a "Santo Monte", Monte di credito su pegno. Via Castelbarco sale a sinistra e si biforca ad un certo punto: è opportuno prendere a sinistra per vedere in Via delle Fosse i resti delle mura castrobarcensi. Tornando sulla cordonata, si arriva al Castello. Il Castello sorse come rocca fortificata probabilmente nei primi anni del '300, per volere di Guglielmo Castelbarco, forse su una precedente struttura. La cinta muraria piegava da Via delle Fosse verso la Terra e scendeva ai portici, raggiungendo poi il Leno. Una porta, ben munita, guardava il ponte. La dominazione veneziana, nel secolo XV, aggiunse bastioni e torrioni, indispensabili dopo la scoperta della polvere da sparo. Fu ampliata la cerchia delle mura. Più volte devastato o semplicemente danneggiato, il castello fu più volte ristrutturato parzialmente: di recente ne è stato deciso un restauro integrale. Esso ospita il Museo Storico Italiano della Guerra dal 1921 ed è ricco particolarmente di materiale relativo alla prima guerra mondiale. Un bastione del castello ha ospitato dal 1925 al 1961 la Campana dei Caduti, ora a Miravalle. In Piazza Podestà, sbocco di Via della Terra, i Podestà Veneti hanno voluto il Palazzo Civico, pronto solo nel 1476, dopo sistemazioni ed ampliamenti di precedenti costruzioni. Sulla parte antica dell' attuale facciata (quella con i portici) sono evidenti il fregio, la decorazione a scacchi e stemmi dei funzionari veneti. Alcune sale conservano buoni stucchi settecenteschi.
3° Percorso Via S. Maria - Via Ca/cinari - Piazza Malfatti Piazza Erbe - Via Mercerie - Via Tartarotti
In Via S. Maria, superato il ponte sul Leno (dal ponte sguardo alle pittoresche, antiche case sulla sponda sinistra) altri antichi palazzi si offrono alla vista. Una delle tre rogge che alimentavano i filatoi passava nei pressi. In Via Calcinari Palazzetto sede del Museo Civico (collezione di monete donata da P. Orsi, collezione di farfalle donata da Bernardino Halbherr); Chiesa barocca di S. Maria del Suffragio, costruita da Andrea Colomba per la Confraternita del Suffragio e l'ultimo tratto scoperto d'una delle tre rogge che fornivano energia a filatoi, mulini e concerie. In Piazza Malfatti è sito Palazzo Pizzini nel quale sostò Pio VI rientrando da Vienna; a fianco, molto malandato, un palazzetto in rinascimento veneziano. Su Piazza Erbe si affacciano buone case come nell' adiacente Vie Mercerie; in questa, Casa Gaifas era un tempo l'albergo "All'Aquila" (vi soggiornò Cagliostro); in Casa Todeschi (dirimpetto) suonò il giovane Mozart. In Via Tartarotti è notevole il settecentesco Palazzo del barone Niccolò, dotato di ottimi stucchi e pavimenti ad intarsio. Quasi di fronte l'ex filatoio Tacchi e a fianco, ristrutturato il Palazzo del Libro Fondiario, nel settecento grande tintoria.
4° Percorso Borgo S. Tommaso - Santuario Madonna del Monte Sacrario dei Caduti - Campana dei Caduti
Un'altra visita merita invece quella parte della città che, attraversato il centro storico e passato il Ponte Forbato sul torrente Leno, raggiunge l'antico Borgo di S. Tommaso. Le case fiancheggiano la via un tempo chiamata Imperiale che porta direttamente alla chiesa dedicata allaMadonna del Carmelo, eretta nel 1750. La chiesa primitiva, ora utilizzata come sacrestia, fu consacrata nel 1333; nei suoi pressi nel 1383 sorse un convento di frati, occupato fino al 1785 dai Carrnelitani Scalzi. Sulla facciata del vecchio edificio è ancora visibile un'iscrizione latina del 1427 e gli stemmi delle famiglie nobili dei Castelbarco e dei Correggio. L'interno presenta la croce latina, nell'unica navata si aprono le cappelle con dipinti e altari marrnorei. L'altare maggiore è di Cristoforo e Teodoro Benedetti da Castione (1750). Nell'abside si trovano tele di soggetti biblici di G. A. Baroni. Una porticina, ricavata sotto il pulpito, porta nel contiguo chiostro dell'ex monastero carrnelitano. L'itinerario prosegue con la visita al Santuario della Madonna del Monte custodito ora dai Missionari della Consolata. Fu eretto nel 1603 attorno ad un antico tabernacolo cinquecentesco nella cui nicchia, inserita nell' altare maggiore, si ammira un affresco della Madonna con Bambino e Santi. Uscendo dalla chiesa e continuando lungo la strada a sinistra inizia una panoramica passeggiata che porta a Castel Dante (Castello di Lizzana), ora Sacrario dei Caduti che raccoglie i resti di circa 12.000 soldati italiani ed austro-ungarici caduti nella prima guerra mondiale. Il nome del luogo deriva dalla leggenda secondo la quale vi avrebbe soggiornato Dante ospite della potente famiglia Castelbarco. Da qui, seguendo la Via Miravalle, tracciata nel bosco, si arriva alla famosa Campana dei Caduti, ideata da Don Antonio Rossaro nel 1924, è stata realizzata con la fusione dei cannoni delle nazioni partecipanti al primo conflitto mondiale. La zona, nota anche come Zona Sacra, è il punto di partenza del Sentiero della Pace realizzato per poter riscoprire i percorsi della grande guerra, dal Monte Zugna a Passo Buole al Monte Baldo (percorso a piedi). In automobile è invece possibile percorrere la strada militare, ora asfaltata, di Albaredo-Monte Zugna che porta nei pressi della Malga Zugna.
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