in borgo San Lorenzo
Davanti la Pieve di San Lorenzo sorge l'Oratorio di Sant'Omobono, già sede della confraternita laica dedita al culto della Natività di Maria Santissima, detta 'Compagnia degli Azzurri'. Distrutta nel 1924 da un incendio, la chiesa riaprì appena un anno dopo. Risalente al XVII sec d.C., da notare all'interno la cupoletta con l'Assunta di Pietro Paolo Colli (1776 - 1828) dipinta nel 1813. La vetrata raffigura la Madonna della Pace donata da Chino Chini e dalle Fornaci. Nella finestra a sinistra del presbiterio una piccola scritta ricorda la donazione effettuata nel settembre del 1925 da Chino Chini e dalla moglie Teresa Ghezzi. Le decorazioni dei vetri sono costituite da stemmi a forma di losanga del marchese Ferdinando Frescobaldi. Sulla parete in prossimità dell'ingresso laterale, è sita una lapide in marmo del 1919 dedicata ai confratelli della Compagnia degli Azzurri caduti in guerra. E' ornata da una cornice in ceramica composta di ovoli e diamanti dorati, riferibile alla produzione delle Fornaci e sopravvissuta, evidentemente, alle distruzioni dell'incendio del dicembre 1924. Il tono celebrativo e austero della grande targa in ceramica a rilievo è mitigato dalle decorazioni e dalle greche che riempiono la sua superficie.
La bella bussola d'ingresso ideata da Dino Chini e realizzata nelle parti lignee dal falegname Aldo Bargelli, lamenta uno stato di grave degrado; ha vetri decorati dalle Fornaci, ma fu eseguita successivamente alla riapertura dell'oratorio, dal momento che reca la data 1926. Un'imponente targa in ceramica policroma, dedicata ai tre dipendenti delle Fornaci caduti nella Grande Guerra, realizzata nel 1925, in occasione del notevole impegno sostenuto per il restauro dell'oratorio.
Via San Francesco biglietto: ingresso libero
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