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con reperti romani e medievali è dominato da Castel Nomi
Si trova su di un terrazzo alluvionale disteso alle pendici del Monte Corona ed è dominato dalla strapiombante rupe con i resti del castello.
Già abitato nell' età del bronzo e del ferro, conserva anche reperti di epoca romana e alto medievale e dal XII secolo è ricordato come "de Nomio". Sulla piazza principale si trova la Chiesa Parrocchiale della Madonna della Consolazione ricostruita tra il 1858 e il 1865 sui resti dell' edificio medievale con un campanile staccato dal corpo ottocentesco. All'interno, accanto a decorazioni tardo-ottocentesche, si trovano buone tele seicentesche e un crocifisso ligneo di Leonardo Gaggia da Trento. E' patrimonio della chiesa anche una preziosa tavola della Madonna con Santa Caterina dipinta nel 1396 da Francesco Cattaneo da Padova.
La parte vecchia del paese è molto pittoresca e presenta case con corte selciata, androni e ballatoi.
Meritano una visita il settecentesco Palazzo Romani, la Casa Nicolodi e la Casa Parolari poggiata in parte su di un enorme masso di frana. Un angolo tipicamente medievale è invece quello di Palazzo Vecchio, residenza nobile e fortificata di assetto quattrocentesco con elementi più antichi e piacevoli inserti rinascimentali. .
Conserva porticato e loggiato, affreschi, torrette e corti e, all'interno, scalone e sale con soffitti lignei. Sulla rupe sovrastante si trovano i ruderi di Castel Nomi al quale si dice che il Palazzo Vecchio fosse unito con galleria. Castel Nomi è del XII secolo, fu dei Castelbarco e dei Busio Castelletti. Occupato dai Veneziani fu gravemente danneggiato nel 1508 ed in seguito abbandonato dai feudatari che preferirono risiedere nel Palazzo Vecchio. Attualmente Nomi è un importante centro vitivinicolo noto per la produzione di un ottimo Merlot.
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