Luoghi del Primiero: Transacqua

Luoghi del Primiero: Transacqua

da "transaquam", cioé luogo al di là dell'acqua

Il nome Transacqua deriva sicuramente dalla sua posizione geografica, "transaquam", cioé luogo al di là dell'acqua. Il paese ha concentrato nei secoli tutte le attività produttive e lavorazioni minerarie, potendo sfruttare la forza idraulica dei torrenti, che la circondano. Le miniere erano localizzate sul Monte Bedolè, lungo le pendici del Monte Padella, nelle Valli della Giasinozza, e furono in attività estrattiva fino al 1860. I conti Welsperg diedero in concessione lo sfruttamento delle miniere alla Repubblica Veneta, da cui trae origine lo stemma, l'insegna o arma del comune, che è composto dal tipico leone veneziano e dalla lontra, simbolo comune dei paesi della Valle di Primi ero.
Fra le più importanti presenze monumentali presenti nel centro di Transacqua, vi è sicuramente la Chiesa di San Marco Evangelista edificata prima del 1500 in puro stile romanico a tre navate. Ampliata nel 1780, la struttura viene successivamente allungata nel 1863, abbattendone la facciata e distruggendo quindi il prezioso Calvario di cui alcuni frammenti sono incastonati e conservati nel muro che divide l'abside dal presbiterio. All'interno si trova la celebre pala d'altare raffigurante San Marco con il Vangelo in mano, opera proveniente dalla bottega veneziana di Tiziano Vecellio, al quale sono attribuite le mani e la testa del santo. La Via Crucis di pregevole fattura, databile al 1700, presenta chiara impronta di scuola veneziana. L'altare ottocentesco è composto da marmi policromi.
Pregevole pure Palazzo Someda risalente all'omonimo casato collegato ad un certo Giovan Battista, oriundo di Moena, che commerciava legname con la Repubblica Veneta. Il casato ebbe notevole sviluppo sotto la direzione dei figli, tant' è che fu insignito di diploma di nobiltà nel 1575. Il palazzo fu iniziato nell'ultimo decennio del 1500 ed ultimato nell'anno 1603. All'apice del suo fulgore, l'edificio era contornato da un caratteristico giardino all'italiana, recintato da mura merlate che arrivavano fino al gazebo tutt' ora esistente. Il palazzo si presenta a forma quadrata, massiccio e controforato nella parte nord, con copertura a quattro falde; la facciata principale è asimmetrica con portone posto all'estremità destra, sormontato da un cornicione sorretto da due mensole decorate da due globi in pietra. Le finestre sono tutte coronate e sostenute da piccole mensole; asimmetriche rispetto alla facciata sono anche le bifore con poggioli in ferro battuto, al primo e secondo piano. I poggioli di forma complessa risalgono al 1600 ed evidenziano una fine lavorazione che dimostra l'abilità dei fabbri primierotti.
Nel territorio di Tonadico è inoltre da citare la presenza di un capitello conservato in località Segnarez raggiungibile percorrendo un'antica mulattiera a fondo "salesà" e Ferrarezza, località del comprensorio, ubicata lungo il torrente Canali. Nel 1150 la Camera di Innsbruck concesse il permesso di edificare due altiforni per la lavorazione dell'abbondante materiale estratto dalle miniere del Primiero. Di quest'ultimi rimangono attualmente i resti di due corpi allungati caratterizzati da una serie di archi a sesto acuto sormontati da una parte in legno che serviva probabilmente da ricovero agli operai; il tutto doveva concludersi con un ripido tetto che ricorda vagamente le "tese" dell' Arsenale di Venezia.

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Comune di Transacqua