Itinerari dell’ambiente da Serri a Desulo

Itinerari dell’ambiente da Serri a Desulo

tra le tante emergenze il lago Is Barrocus, il Parco urbano Aymerich e il Parco geominerario

Muovendo da Isili verso nord, lungo la statale 128 Centrale sarda, si affronta una discesa che conduce al livello del lago Is Barroccus, formato artificialmente sul rio di Sarcidano. Al centro dell'invaso quella che era un tempo una collina si è trasformata in un'isola, con alla sommità l'antica chiesa di San Sebastiano. Le pareti rocciose del canale che contiene l'invaso sono state scoperte di recente dagli appassionati di free-climbing, che vi hanno tracciato alcune vie di risalita.
A Laconi, importante località del Sarcidano dove il paesaggio è caratterizzato da al ripiani calcarei e alte colline tra le quali si insinuano, creando fertili valli, numerosi corsi d'acqua e dove vive allo stato selvaggio il cavallo "Sarcidani", assieme ad un nutrito branco di cervi sardi. La vegetazione è rigogliosa: lecci, sughere e roverelle secolari costituiscono le specie prevalenti delle foreste di Bau sa Mela e Ortuabis, ma anche le riserve naturalistiche di Santa Sofia e del Parco Aymerich.
Il Parco Aymerich, adiacente all'abitato, è il più grande parco urbano dell'isola, esteso su una superficie di 22 ettari e caratterizzato da un reticolo suggestivo di sentieri e ruscelli, grandi cascate e laghetti immersi nel bosco di lecci e rare piante esotiche. All'interno anche i resti di un castello medioevale, originaria dimora dei signori di Laconi.
Proseguiamo sulla statale 295 e una volta giunti alla cantoniera Cossatzu, invece di proseguire per Aritzo facciamo una rapida deviazione sino a Gadoni, che si trova a quasi 700 metri di altitudine sul versante di una stretta vallata al fondo della quale scorre il rio Tistilios, al centro di un territorio aspro caratterizzato da grandi dislivelli e spettacolari dirupi.
A breve distanza si apre la vallata del Flumendosa, con un susseguirsi di cascatelle e laghetti in un paesaggio caratterizzato da boschi, gole e pinnacoli. Poco oltre la deviazione per Funtana Raminosa, l'insediamento minerario sorto già nell'antichità per lo sfruttamento dei giacimenti di rame: il Parco geominerario, storico e ambientale della Sardegna ne ha avviato la riqualificazione a scopo turistico ed è consentita la visita alle strutture sotterranee. Il territorio di Aritzo, centro di tradizione turistica, sul versante occidentale del Gennargentu, presenta motivi di forte interesse naturalistico e paesaggistico. Tra le passeggiate quella alle pinete che circondano il paese; quella al monte Texile, rilievo caratterizzato da una ripida torre rocciosa; e quella alle quote più alte per vedere i punti in cui gli aritzesi - in tempi in cui i frigoriferi ancora non esistevano - conservavano la neve per poi andare a venderla nella stagione calda nei principali centri dell'isola.
Desulo, a quota 895, è il punto ideale di partenza per raggiungere le vette più alte del Gennargentu: imboccata la strada per Fonni, al passo di Tascusì si trovano alcune deviazioni per avvicinarsi alla cima del massiccio, ossia la Punta La Marmora, a 1834 metri; più oltre quella che consente di arrivare al monte Spada, località attrezzata per l'accoglienza e gli sport invernali, e al Bruncuspina; è consigliabile una sosta alla bella fonte di Donnortei, per abbeverarsi alle sue acque fresche e cristalline.

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