di particolare interesse il viIlaggio nuragico di Santa Vittoria di Serri e i menhir a Laconi
L'abitato di Serri si trova sulla punta orientale di una giara, altipiano i cui bordi sono definiti da una corona di roccia basaltica. Continuando oltre il paese si raggiunge il "luogo alto" scelto dai protosardi per creare il grande santuario di Santa Vittoria, così chiamato dalla chiesa campestre costruita più tardi ai suoi margini. Nella vasta area archeologica si riconoscono i resti delle capanne, un tempio a pozzo e, collegato con un lastricato usato forse per le processioni, un tempio fuori terra, di forma rettangolare, dove si conservano due rustici altari. Molto interessante anche il grande recinto con i resti delle strutture utilizzate dai pellegrini per la vita comunitaria e per il commercio, proprio come avviene in una festa campestre dei giorni nostri. La conoscenza dei monumenti si completa con una visita all'Antiquarium, al centro del paese, dove una serie di foto e disegni li documenta e ne chiarisce l'impiego. Per raggiungere il nuraghe Is Paras, vanto di Isili, bisogna attraversare il paese e, giunti alla periferia, dove passa la ferrovia Mandas - Sorgono, prendere a sinistra per un brevissimo percorso. Scavi recenti hanno dimostrato che il monumento, tutto in pietra calcarea, non comprendeva in origine soltanto la torre che si scorge già da lontano, ma anche un bastione trilobato, ossia completo di tre torri minori e cortile interno, nonchè un antemurale, un più ampio recinto di protezione costituito da una muraglia spessa due metri. Ma il fascino maggiore de Is Paras (che significa "I Frati") è dato dalla volta a tholos, dalle linee regolarissime ed intatte, che con i suoi 12,5 metri è la più alta e meglio realizzata tra quelle che si conservano nell'isola. Il tesoro archeologico di Laconi è costituito dalle statue - menhir, che sono state rinvenute in vari punti del territorio, tra i quali la regione Genna Arrele, dove genna (dal latino janua) significa "porta, passaggio": queste pietre lavorate erano forse messe a segnare i percorsi dei pastori transumanti. Erano dedicate probabilmente a grandi personaggi, soprattutto guerrieri: i tratti del viso sono stilizzati nella parte alta, mentre al centro del petto campeggia il "capovolto", una figura umana stilizzata in atto di dirigersi verso il sottosuolo. Subito sotto uno strano rilievo orizzontale raffigura un pugnale con due lame fissate, una da una parte e una dall'altra, su uno stesso manico collocato al centro. Oggi una suggestiva raccolta di statue menhir, alcune delle quali rappresentano donne, può essere vista in un museo allestito al centro del paese, nel palazzo del Municipio.
|