comincia ad assumere importanza già nel medioevo
Centro a 40 km. ad E-N-E del capoluogo, a m. 727 sul livello del mare nella valle del Tusciano (monti Picentini). Comune di 72,32 km2 con 3235 abitanti. Confina con i seguenti comuni: Giffoni Valle Piana, Montecorvino Rovella, Calabritto, Senerchia, Montella, Bagnoli Irpino, Campagna, Olevano Sul Tusciano. Il territorio è ricco di boschi d'aceri, querce, castagni, noccioli, faggi, lecci, ontani, tigli. La fauna che alligna in questi luoghi è cospicua ed originale: aquila reale, ghiro, gatto selvatico, lontra e lupo. Per quanto riguarda il toponimo, le origini sono incerte. Tra le tante ipotesi la più valida storicamente sembra, però, quella secondo cui Acerno derivi da "acero" e, molti sono i consensi, tra cui, quello dello storico Carlo Carucci e quello del Vescovo d'Acerno Mons. Girolamo Olivieri (1525-1539), il quale afferma in una relazione alla Santa Sede: "...si chiama Acerno dalla moltitudine d'aceri". Fu feudo, per lungo tempo di nobili famiglie, tra le quali quella dei Terrascone, dei De Bernio, degli Acerbo e di Ruggiero di Lauria. Nel 1560 appartiene a Pompeo Colonna ed in seguito passa alla potente famiglia del marchese Mascara. Acerno sale d'importanza nel medioevo con la condizione di castrum e successivamente col titolo di civitas, riconoscenza che darà maggiori libertà e diritti agli acernesi. Antica è la sua costituzione in vescovado, la fondò l'Arcivescovo di Salerno Alfano (1058-1085) molto probabilmente tra il 1070 e il 1080 insieme alla Diocesi di Nusco, dopo aver eretto la Diocesi di Sarno il 1066. Il primo vescovo di nome Pisano fu nominato nel 1136; si susseguirono Pietro, che prese parte al Concilio lateranense nel 1179; Manfredo d'Aversa, nominato poi arcivescovo d'Acerenza; Antonio Bonito dei frati minori; Antonio Agellio, teatino, molto dotto. Acerno perse la sua sede vescovile nel 1818 con la bolla "De Utiliori", e fu affidata in amministrazione perpetua, all'arcivescovo di Salerno. Durante la seconda guerra mondiale, le forze aeree anglo-americane bombardarono Acerno, la prima volta, il 15 settembre 1943, distruggendo in parte il palazzo vescovile, la chiesa di S. Maria degli Angeli e la chiesa dell'Arciconfraternita dei Morti oltre a numerosi caseggiati. Un fatto degno di nota, si è verificato nel centro d'Acerno, il 16 settembre 1943. Cinque soldati tedeschi penetrarono, abusivamente, nel giardino del canonico Carmine Sansone e, mentre erano intenti a raccogliere la frutta dagli alberi, furono freddati con precisione dal fuoco di un fucile, imbracciato dallo stesso sacerdote. Accorsero, subito, altri Tedeschi e cannoneggiarono la casa del canonico; il sacerdote si salvò calandosi dal balcone con un lenzuolo, mentre la nipote trovò la morte sotto le macerie.
copyright: http://angri.interfree.it
|