Trento: cenni storici

Trento: cenni storici

i primi villaggi palafitticoli compaiono già nell'Età del Rame e del Bronzo

Le origini della città di Trento si perdono nella notte dei tempi, si hanno infatti notizie di insediamenti risalenti al Paleolitico, Mesolitico e Neolitico (11.000 - 2.500 a.C.). Con l'Età del Rame e del Bronzo (2.500 - 800 a.C.) compaiono i primi villaggi palafitticoli a Fiavè di Ledro. L'Età del Ferro realizza infine la transizione dalla preistoria alla protostoria.
A ridosso dell' ansa del fiume Adige si svilupparono gli insediamenti stabili dei Reti e poi dei Galli e con l'avvento dei Galli Cenomani (V sec. a.C.) la città ebbe notevole sviluppo. A partire dal III sec. a.C. compaiono i Romani e a seguito della loro penetrazione Trento divenne munita piazzaforte, importante campo base per spedizioni oltre montane e, soprattutto, mezzo di controllo della grande strada militare Claudia Augusta Padana.
Nel 46 d. C. l'editto di Baia dell'Imperatore Claudio riconosce ai tridentini il pieno diritto di cittadinanza e Trento divenne sede di Municipio (Tribù Papiria).
Della Tridentum Romana rimangono oggi importanti vestigia come Porta Veronensis in Piazza Duomo e la Villa suburbana di via Rosmini oltre ai numerosi reperti raccolti nei musei cittadini.
La penetrazione cristiana fu abbastanza precoce; nel 313 l’Imperatore Costanti non concede libertà di culto e, già nella seconda metà del IV secolo, Trento è ricordata come sede vescovile. Il Vescovo Vigilio, eletto nel 385 d.C., diede inizio alla sistematica evangelizzazione del territorio e subì il martirio mentre tentava di convincere le popolazioni della Valle del Sarca ad abbandonare il culto degli idoli. Viene ora ricordato come patrono della città e della diocesi.
Nei secoli successivi la città fu sede del Ducato dei Goti e poi dei Longobardi (569), nel 774 venne unita dai Franchi al Regno Italico e nel 952 l’Imperatore Ottone I la incorporò nel Sacro Romano Impero.
Nel 1027 l’Imperatore Corrado il Salico fonda il Principato Vescovi le di Trento che, con alterne vicende e ricorrenti lotte con i Conti del Tirolo, dura 8 secoli. Lunga è la serie dei Principi Vescovi, in particolare la città ricorda Federico Vanga (1207-1218) che ampliò le mura cittadine, edificò la Cattedrale di S. Vigilio e pubblicò il Codice Minerario per regolarizzare l'attività estrattiva. Altro vescovo importante fu Francesco Alberti Poia (1677-1689) a cui si deve l'aggiunta di una nuova ala al castello, la cosiddetta Giunta Albertiana e la costruzione della Cappella del Crocifisso in Duomo.
Ma il più importante fu Bernardo Cles, vescovo di Trento dal 1514 al 1539, anno della sua morte. Amante delle arti, abbellì la città con splendide case affrescate e nobilitò il Castello del Buonconsiglio con la costruzione e decorazione di una fastosa residenza, il Magno Palazzo. A questi lavori sono legati i nomi di grandi artisti, i Bossi, il Fogolino, i Grandi, lo Zacchi, il Longhi ed il Romano crearono i grandi cicli pittorici del Castello e le policrome decorazioni dei palazzi cittadini.
Trento, abbellita e rinnovata, era così pronta ad ospitare il Concilio che si insediò nel 1545 (6 anni dopo la morte di Cles) e terminò nel 1563. Durante il Concilio è vescovo Cristoforo Madruzzo, capostipite di una serie di illustri vescovi della stessa famiglia che governarono per oltre un secolo il territorio trentino.
Nel settembre 1703, durante la guerra di successione al trono di Spagna, Trento è assediata dalle truppe del generale francese Duca di Vendome che, prima di ritirarsi, fece bombardare la città dalla roccaforte naturale del Dos Trento su cui era appostato il suo esercito.
I! cinquantennio successivo vide un risveglio culturale della città con nuovi interventi architettonici nel centro storico e nelle belle ville nobiliari della periferia, da Acquaviva alle Novaline, a Povo, a Cavedine, Vezzano e Terlago.
Le truppe repubblicane francesi, guidate da Napoleone Bonaparte, entrarono a Trento nel 1796 ponendo fine al Principato Vescovile.
Di questo periodo è la sollevazione dei Tirolesi, con a capo Andreas Hofer, contro i Francesi e i Bavaresi a cui presero parte anche i Trentini; nota è la battaglia del Berg Isel presso Innsbruck nel 1809.
Dopo alterne vicende, nel 1813 Trento passa all'Austria e rimane sotto il dominio asburgico fino alla fine della prima guerra guerra mondiale. Nel 1880 ha inizio l'evoluzione moderna della città con imponenti opere di ingegneria come la deviazione del corso dell' Adige (1858) e la costruzione della ferrovia del Brennero (1859). Sorsero palazzi rappresentativi, monumenti e grandi alberghi. Risale al 1850 il rifacimento neogotico della facciata della chiesa di S. Pietro, seguito poi dal restauro del Duomo e della facciata di S. Maria Maggiore.
Trento fu anche una delle prime città ad introdurre, nel 1890, l' illuminazione elettrica.
La prima guerra mondiale determinò l'annessione della città e del Trentino al Regno d'Italia.

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