località balneare sul mar Tirreno, con il porto commerciale tra i più importanti del Mediterraneo
Comune di 5.219 abitanti della provincia di Cosenza, situato a 313 mt. di altitudine, tra il fiume Crati e le estreme propaggini della Sila greca. Prima denominata "Terranova del Vallo" e poi "Terranova di Calabria Citra" prese l'attuale nome dopo l'Unità d'Italia. Pare sia stata fondata dai superstiti di Turio, distrutta dai Crotoniati. Già conosciuta con il nome di Terranova del Vallo e poi di Terranova di Calabria Citra, affonda le sue radici nella civiltà Magno-Greca. Fondata dai superstiti di Turio, sarebbe stata distrutta in seguito dai Crotoniati. L'attuale nome assunto dopo l'unità d'Italia viene fatto derivare da quello di due antiche città, Thurium e Sibaris, da cui Thurium Novum a Sibari (Terranova da Sibari). Sede arcivescovile, Terranova da Sibari fu visitata da due futuri papi, S. Telesforo (originario della Grecia e papa dal 125 al 136) e S. Dionisio (che nacque a Turio, in Magna Grecia, e fu pontefice dal 259 al 268).
Terranova da Sibari ha un patrimonio storico-artistico ed archeologico di tutto rispetto e deve, in effetti, la sua notorietà al castello feudale, del quale rimangono solo i resti, ma che contribuisce a conferisce una particolare importanza al centro storico, ricco di sei chiese storiche. La piazza principale è già un buon biglietto da visita, così contornata da edifici di architettura seicentesca. La chiesa del convento di S. Antonio conserva, nella cappella del santo un altare marmoreo seicentesco, con pala barocca. Nella Chiesa di S. Nicola, di origini medievali e con una facciata decorata, ha un busto, in pietra, di S. Nicola e rosoni di tipo cinquecentesco. La chiesa di S. Francesco di Paola conserva una tela del XVI sec. e una del 1722, nonchè un pregevole ciboreo ligneo del '600 a pianta ottagonale.
Terranova da Sibari è teatro di una fiera che si svolge nella seconda domenica di maggio, mentre S. Antonio da Padova, il Santo Patrono, ricorre il 13 giugno. Famosa è la sagra dei piatti tipici, dove vengono esaltati i sapori della tradizione gastronomica. Ottimo è l'olio come anche il pane nero e il pane azzimo (o pane delle streghe) fatto con una elaborata miscela composta da farina, impasto di ceci ridotti in poltiglia e aromatizzato con noce moscata ed altre spezie.
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