alle pendici dell'Aspromonte
Capoluogo dell'omonima provincia con 180.353 abitanti è situata sulla punta dello Stivale, alle pendici dell'Aspromonte, sulla sponda orientale dello stretto di Messina. Il nucleo urbano centrale è compreso tra le fiumare dell'Annunziata a nord e del Calopinace a sud. Dopo il terremoto del 1908 è stata ricostruita con una pianta a scacchiera con vie dritte e più ampie di quelle antiche. È situata al centro di una zona agricola particolarmente fertile grazie al clima mite, con produzione di olio d'oliva, vino, agrumi e ortaggi. Le industrie hanno dimensioni medie o piccole, tipica è la produzione dell'essenza di bergamotto.
Comunicazioni Nella città convergono vie di comunicazione ferroviarie, marittime (collegamento con Messina e con Malta), e stradali (Statale 106 Ionica, Statale 18 Tirrena Inferiore, Autostrada A3) di fondamentale importanza. Inoltre è dotata di aeroporto (Tito Minniti) molto attivo. Un tempo il porto sorgeva alcuni chilometri più a sud vicino al promontorio di Calamizzi. Questo promontorio, che ispirò a Tucidide la definizione di "acroterio d'Italia" per il suo protendersi verso la Sicilia, quasi a volersi ricongiungere, proteggeva una baia naturale che costituì l'antico porto di Reggio Calabria. Il promontorio si sarebbe inabissato per un terremoto nel 1562, privando la città di Reggio per tre secoli del suo porto, sino alla costruzione, al termine del XIX secolo dell'attuale bacino artificiale.
Storia Fu fondata da coloni greci Calcidesi originari di Eubea, che lasciarono la loro città a seguito di una grave carestia e dai Messeni dopo che questi ultimi furono sconfitti nella guerra con Sparta. L'oracolo di Delfi predisse che avrebbero fondato una nuova città nel luogo in cui avrebbero incontrato una femmina avvinghiata ad un maschio. Dopo un viaggio faticoso superato il promontorio di Capo Calamizzi si fermarono alla foce del fiume Apsias (oggi Calopinace) avendo intravisto una vite aderente ad un fico selvatico nella località detta Pallantion - odierno parco a mare (730 AC) e fondarono la prima p???? (polis) greca in Calabria dandole il nome di ?????? Reghion. Reggio inizialmente fu retta da un governo aristocratico dei mille, modificato in senso democratico da Caronda. Questo moto democratico condusse all'alleanza con Locri contro Crotone, che fu sconfitta nel VI secolo AC. La stirpe Calcidese perdette sempre più importanza a Reggio a favore dei Messeni, ma si affermò nella dirimpettaia Zancle. Nel 494 AC conquistò la città il tiranno Anassilao che si alleò con Imera, occupando Zancle, ribattezzandola Messena, quindi minacciato da Gela, Agrigento e Siracusa, Anassilao si alleò con i Cartaginesi, ma fu sconfitto ad Imera. Anassilao morì nel 476 AC. Il suo successore Micito tentò di espandersi verso nord contro Taranto ma fu sconfitto e cadde nel 467 AC, i figli di Anassilao persero Messina e caddero nel 461 AC. Alleata di Atene contro Locri e Siracusa fu presa e semidistrutta da Siracusa nel 387 AC. Fu ricostruita da Dionisio II di Siracusa col nome di Febea, ma riuscì a liberarsi dal suo dominio nel 351 AC. Nel 282 AC accolse un presidio romano e successivamente fu alleata di Roma di cui divenne socia navalis e nell'89 AC municipium. In età imperiale Reggio conobbe un florido periodo di sviluppo, Ottaviano vi stanziò dei veterani chiamandola Regium Iulium. Nel 410 fu saccheggiata e distrutta da Alarico.
Caduto l'Impero Romano d'Occidente fu centro di sanguinose battaglie e fu saccheggiata più volte. Nel 549 fu conquistata da Totila, quindi si affermò il dominio Bizantino, che nel VI secolo portò un nuovo benessere economico nel capoluogo del Bruzio e sotto l'imperatore d'oriente Basilio I la sua sede vescovile fu elevata a metropoli dei possessi bizantini dell'Italia meridionale. Fu conquistata dagli arabi all'inizio del 900 che ne massacrarono gli abitanti e uccisero il vescovo. Nel 909 fu ripresa dai bizantini che ne fecero il centro amministrativo dell'Italia meridionale, sede del duca di Calabria, Reggio divenne di nuovo florida e popolosissima. Fu dominata dagli emiri palermitani dal 1001 al 1027 e nel 1060 Roberto il Guiscardo la tolse ai bizantini nominandosi duca di Calabria e riportando la sede vescovile nell'orbita del Pontefice di Roma. Dopo il dominio Normanno la città seguì le alterne vicende di Angioini e Aragonesi, rimanendo sempre capoluogo regionale. Nicola Ruffo conte di Catanzaro la conquistò per conto di Luigi d'Angiò nel 1404. Nel 1411 fu presa da Ladislao di Durazzo, successivamente Alfonso Cardona la tolse agli Angioini e la città perse il titolo di capoluogo regionale (1443), ma nel 1465 Ferdinando I le restituì il primato regionale. Dal XVI secolo sotto la dominazione spagnola cominciò un lungo periodo di decadenza, dovuto al pesante fiscalismo e alle frequenti incursioni musulmane, che culminò con le rovine del terremoto del 1783.
Tra il XIX e il XX secolo la città visse una ricostruzione e nel periodo napoleonico fu elevata a Ducato del generale Oudinot, ma anche bombardata dalla flotta inglese nel 1810. Tornata ai Borbone, fu teatro di moti risorgimentali il 2 settembre 1847 e nel 1860 fu espugnata dai garibaldini entrando a far parte del Regno d'Italia. Il 28 dicembre 1908 fu devastata dal terremoto e dal maremoto che coinvolse anche Messina, con 12000 morti. Fu ricostruita prontamente e la città divenne molto popolosa grazie all'immigrazione dalla provincia. Nel periodo fascista fu creata la "Grande Reggio" con la fusione di comuni limitrofi: Catona, Gallico, Ortì, Podargoni, Mosorrofa, Gallina e Pellaro, ma inizialmente anche Cannitello, Villa San Giovanni, Campo Calabro e Fiumara (RC) in seguito staccatisi. Nello stesso periodo la città venne rimodernata con la costruzione di nuovi quartieri. Nel maggio del 1943 fu bombardata dagli angloamericani. È stata capoluogo regionale della Calabria fino al 1970 (attualmente è Catanzaro), tuttavia è ancora sede del Consiglio Regionale. Ciò provocò la "Rivolta" dal luglio 1970 all'aprile 1971 con cui i cittadini di Reggio protestarono duramente a fianco dell'allora sindaco Pietro Battaglia e di Ciccio Franco, resistendo lungamente alle forze dell'ordine. Ne seguì un periodo di grande difficoltà economica e politica, con molte promesse governative di sviluppo non mantenute. Venne aperta l'Università Statale degli Studi (1982) oggi Università degli Studi "Mediterranea" e nel 2001, nel culmine della primavera di Reggio, con sindaco Italo Falcomatà, fu completato il monumentale Lungomare.
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