anticamente colonizzata dai Greci
Le coste orientali della Calabria furono anticamente colonizzata dai Greci. Tra il VI ed il V secolo A.C. fiorivano su tutta la costa numerose ed importanti città della magna grecia tra cui le odierne Sibari, Crotone e Locri. Dopo la conquista da parte dei Romani, nel III secolo a.C., i territori bruzi non furono in grado di ritrovare la prosperità di un tempo. Dopo la caduta dell'Impero romano infatti, la Calabria fu devastata durante le guerre gotiche prima, e subì la dominazione bizantina dopo. Gli abitanti erano sospinti verso l'interno della regione sia dalle pestilenze che, nel primo medio evo, dalle incursioni piratesche che minacciavano gli insediamenti costieri. Numerose sono infatti le fortificazioni collinari e montuose nell'entroterra calabrese, costituito di villaggi arroccati in posizione sufficientemente arretrata e inaccessibile da poter avvistare per tempo le navi nemiche e sbarrare prontamente le vie d'accesso al villaggio. Nel IX e X secolo la Calabria, che era stato il più ricco territorio di Roma prima della conquista dell'Egitto, fu terra di confine tra Bizantini e gli Arabi insediatisi in Sicilia, soggetta a razzie e schermaglie, spopolata e demoralizzata, con i soli monasteri Greci che provvedevano alla cultura. Nel 1060, i Normanni, sotto la guida di Ruggero I di Sicilia, fratello di Roberto il Guiscardo, si stabilirono lungo questo confine, e organizzarono un governo che fu messo in atto dai locali magnati Greci. Nel 1098, Papa Urbano II investì Ruggero del ruolo di nunzio apostolico e la dinastia degli Altavilla divenne precursore del Regno di Napoli che dominò la Calabria fino all'unità d'Italia. Lo stesso regno di Napoli subì diverse dominazioni: entrambe le dinastie degli Asburgo, di Spagna e d'Austria; La dinastia francese dei Borboni, e, per un breve periodo, il generale di Napoleone Gioacchino Murat, che fu giustiziato nella cittadina di Pizzo. L'Aspromonte, regione montana nel sud della Calabria, fu scenario di una famosa battaglia del Risorgimento, in cui Giuseppe Garibaldi rimase ferito. È tutt'ora possibile ammirare l'albero cavo in cui Garibaldi si sedette per essere curato, nei pressi della località sciistica di Gambarie.
Numerosi importanti filosofi del Risorgimento (Bernardino Telesio da Cosenza, Gioacchino Fiore da San Giovanni in Fiore, Tommaso Campanella da Stilo) erano di origini calabresi.
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