cenni di storia
Oltre alla più volte citata pietra angolare con scritta in greco classico, ancora visibile in una parete del castello medievale, sono da segnalare altri reperti archeologici scoperti nella zona di Bovalino:
il frammento lapidario di coccio del III - IV sec. d. C. con epitaffio dedicato dalla moglie a "Felice ben meritevole";
colonna romana;
statuette fittili rinvenute in contrada Bricà ora conservate al Museo Nazionale di Locri Epizephiri (V sec. A. C.);
reperti sporadici vari, fra cui un frammento epigrafico ed alcune tegole con bollo rettangolare di età latina;
statuetta danzante di piombo;
Moneta bronzea: "diobolo" locrese della fine del III sec. a. C.;
Tegola con scritta in caratteri greci di probabile epoca bizantina;
Intorno al 1980 è stato ritrovato in contrada Biviera un sistema di canalizzazione delle acque probabilemente di tipo arabo.
Negli anni cinquanta, durante i lavori di scavo per la costruzione dello Stabilimento di Bricà, vennero alla luce:
Una vasta necropoli con sepolture a lastroni quadrangolari di epoca tarda, alla profondità di circa quattro metri;
Una strada di tipo romano, larga metri 2.50, lastricata con grosse pietre;
I resti di una gradinata in pietra a cinque ordini, di forma circolare, verosimilmente un luogo pubblico: teatro? foro?;
Monete in rame, anfore di terracotta, vasetti e scodelline di coccio, frammenti di mosaico e tanti altri reperti.
Il ritrovamento di questo notevole materiale archeologico fu tenuto segreto, forse per la paura di bloccare sul nascere una fonte di lavoro che allora si preannunciava imponente. Se oggi sappiamo qualcosa ciò è dovuto ad una persona che denunciò coraggiosamente l'esistenza di tale patrimonio. Tra la denuncia ed il sopralluogo della Soprintendenza passò molto tempo per cui il cemento armato e il materiale di risulta avevano cancellato le tracce definitivamente. Non ci fu mai, comunque, alcun tentativo di ricercare una "controprova", scavando nelle zone vicine.
Fonte "Quaderno n° 1 - Bovalino"
da www.prolocobovalino.it
|