abitati fin dalla preistoria
Gli altipiani sono abitati fin dalla preistoria. Lo stanno a dimostrare le selci lavorate (punte di frecce) ed i frammenti di oggetti di comune vita domestica (dal paleolitico inferiore al neolitico), nonché l'individuazione della concentrazione più alta in tutto il Trentino delle fonderie di metallo e forni di cottura della ceramica che fanno risalire all'età del bronzo. Del periodo romano e longobardo è pervenuto ben poco, cioé un orecchino ritenuto barbarico rinvenuto a Folgaria e alcune monete di Augusto trovate a Serrada e a Lavarone. Storicamente assodato è invece il periodo della colonizzazione cimbra; si tratta di un vasto fenomeno immigratorio (perdurò per tutto il XIII e XIV secolo), da parte di genti di lingua e cultura tedesca, per lo più contadini e boscaioli ("roncatores"), chiamati sugli altipiani dai feudatari e dal Principe Vescovo di Trento per mettere a coltura i versanti incolti e selvaggi di questa parte del territorio trentino. I coloni tedeschi, chiamati "cimbri", si fusero pacificamente con le preesistenti popolazioni locali ed il loro apporto culturale fu tale che il "cimbro" si diffuse ovunque. A partire dal secolo XVI l'idioma conobbe una fase decadente che lo portò alla progressiva scomparsa ma, grazie alla sua collocazione geografica, l'Altopiano di Luserna ha mantenuto invece la parlata cimbra, ancor oggi usata dai Lusernesi, minoranza etnica unica ed originale, oggetto di studi a livello nazionale. Dell' antica colonizzazione cimbra sono stati tramandati leggende e racconti popolari, ecco quindi che si racconta che il dosso di Belvedere fosse abitato dalla Frau Pertega (una strega) e del Willmann (orco) mentre sul monte Belém si sarebbero potute incontrare le fate. A documentare la storia degli Altipiani vi sono inoltre, quasi nascosti tra gli alberi o emergenti sui profili montuosi, i ruderi di imponenti fortificazioni: sono le testimonianze che ha lasciato la grande guerra. Vennero costruite fortezze a Luserna (Forte Campo), nella zona di Vezzene (Forte Busa Verle), a Lavarone (Forte Belvedere), a Folgaria (Forte Cherle, Forte Sommo Alto e Forte Dosso delle Somme); ovunque trincee, postazioni, gallerie. Passato il conflitto, negli anni' 30, i forti vennero minati e smantellati, operazione che li trasformò in un cumulo di rovine, ed oggi per la loro posizione panoramica, sono méta privilegiata di passeggiate ed escursioni. Un'attrattiva di notevole rilievo, per importanza storica e per impatto scenico, è il Castello di Beseno, uno dei piùgrandi manieri medioevali d'Europa che si erge sull'omonimo colle che sbarra la valle del Rio Cavallo, posto a guardia all'angusto accesso per l'altipiano di Folgaria. Questo splendido castello è stato restituito da qualche anno al pubblico in tutta la sua incantevole bellezza; di giorno si notano l'imponenza delle torri lussate; di notte, illuminato, appare come un suggestivo bastione in navigazione, sospeso nel buio.
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