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Lavarone non esiste come singolo centro abitato, ma a formarlo è l'altipiano nel suo complesso, con 1100 abitanti circa, ed un insieme di piccole frazioni che ruotano attorno ai nuclei maggiori di Chiesa, Gionghi e Cappella. Visto da sud, appare come un tavolato sospeso sulle profonde vallate laterali; è un alternarsi di alture, dossi, vallecole, boschi, radure e pascoli, un insieme di elementi che ispirarono perfino le meditazioni di Sigmund Freud e che caratterizzarono le vacanze dell'aristocrazia asburgica. La disposizione sparsa degli abitati è da farsi risalire alle origini storiche dell'altipiano. Furono i masi che originarono le frazioni, i sette "Colmelli" che lentamente si trasformarono in un soggetto comunitari: la Magnifica Comunità di Lavarone. Dei suoi trascorsi storici l'altipiano mostra segni significativi; non solo la disposizione degli abitati sul territorio, ma anche le specifiche del imitazioni di sentieri e campi con pesanti lastre calcaree infisse nel terreno, le case costruite a schiera con i tetti a due spioventi, le case isolate con tetto a quattro falde, la presenza di scale e di stipiti in pietra, scalpellati da abili artigiani. Un prezioso elemento del paesaggio è il Lago di Lavarone; si trova in una dolina a piatto, dovuta ad uno sprofondamento che risale al 210 a.C.. Sul fondo sono presenti degli alberi radicati ed è alimentato da piccole sorgenti superficiali che sgorgano nelle immediate vicinanze, in particolare dai versanti di Monte Rust. D'inverno la sua superficie ghiacciata è efficacemente trasformata in un'ampia e suggestiva pista di pattinaggio, d'estate viene solcata dalle barche dei turisti in vacanza. E molti sono coloro che oziosamente adagiati sulle sue sponde si crogiuolano al sole oppure, di sera passeggiando per il percorso alberato del lungolago, godono della frescura e della bellezza che spira sullo specchio d'acqua.
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