risale all'età del Bronzo e del Ferro
9.112 abitanti su una superficie di 23,50 kmq. Ha come frazioni: Gargagnago, San Giorgio, Domegliara, Ponton. A parte il villaggio neolitico individuato in località Passo del Piccon, le testimonianze preistoriche nel territorio di Sant'ambrogio risalgono per lo più all'età del Bronzo e del Ferro (Ca' Verde, Domegliara, Sant'Ambrogio, San Giorgio). La presenza romana è documentata dai numerosi rinvenimenti di sepolture, di iscrizioni funerarie e di ex-voto, e dalla presenza di resti di strutture abitative (Sant'Ambrogio). Già in età romana la zona di Sant'Ambrogio era nota per le attività legate all'estrazione e alla lavorazione dei calcari veronesi. Il luogo più significativo per la continuità dell'insediamento dall'età preromana (villaggio arusnate) fino ad oggi, è San Giorgio di Valpolicella. Sempre a San Giorgio, all'interno della pieve romanica,si trova il ciborio di Maestro Orso, uno degli esempi più alti dell'arte longobarda nel veronese. Trecentesca è la chiesetta di San Zeno in Pulia, in località Grola. La cultura della villa è ben rappresentata anche nel territorio di Sant'Ambrogio: Villa Serego Alighieri a Gargagnago e Villa Nichesola a Ponton sono tra le più importanti della Valpolicella. L'attività di estrazione, lavorazione e commercio dei calcari, favorita dalla vicinanza di una comoda via d'acqua qual è l'Adige, è continuata nei secoli: dai lapicidi d'età romana, ai maestri medievali, alle famiglie di cavapietre e scalpellini che dal '400 sono attive nella zona. Oggi Sant'Ambrogio, con la vicina frazione di Domegliara, è un centro rinomato in tutto il mondo per i suoi marmi e per le industrie dedite alla loro lavorazione.
da www.tourism.verona.it
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