Piacenza da bere...

Piacenza da bere...

bar e birrerie, pub e Caffetterie, ristoranti, trattorie, agriturismi, discoteche, music bar, piano bar...

...riadattando un vecchio e fortunato slogan che imperava negli anni ’70/80 e che accostava un noto amaro ad una grande metropoli italiana.
Piacenza da bere è da quando la città, ma anche alcuni Comuni della Provincia, si è elevata per qualità della vita e per offerta dei servizi.
E’ vero che tanta strada è ancora da percorrere per quanto riguarda l’organizzazione per una dignitosa proposta culturale e di intrattenimento, molto più considerata e curata nelle città limitrofe, che chiama in causa in prima persona le Amministrazioni Comunali, il locale Ente di Promozione Turistica e i vari Enti preposti.
Ma laddove l’iniziativa è dei privati, quindi negli esercizi pubblici quali bar e birrerie, pub e Caffetterie, paninoteche e degustazioni, ristoranti, trattorie, agriturismi, ma anche locali per il divertimento notturno (approfondito nella scheda “Piacenza - la bella di notte”) con discoteche e sale da ballo, music bar e dancing, piano bar e nights... ecco che in questo caso la proposta risulta, per varietà e qualità, decisamente di prim’ordine, in grado di sbaragliare la concorrenza delle città confinanti.
In ogni periodo dell’anno giungono a Piacenza e nella sua Provincia compagnie di giovani, coppie e intere famiglie da Cremona, Parma, Lodi, Pavia, ma anche dalla provincia milanese e bresciana e oltre ancora, certi della qualità che i locali piacentini sono in grado di offrire, dalla buona cucina al drink, magari accompagnati, durante o dopo, da buona musica da ascolto o da ballare.

Agli storici nomi della ristorazione cittadina, come l’Antica Osteria del Teatro diventata una istituzione culinaria grazie alla gestione di Georges Cogny e continuata oggi dall’altrettanto meritevole Filippo Dattilo Chiappini, e della provincia tra i quali Giovanelli di Agazzano, La Colonna a San Nicolò di Rottofreno, Faccini a Sant’Antonio di Castell’Arquato, la Vecia Ostaria di Rivergaro, oggi si affiancano altre interessanti realtà.

Questo vale anche per i bar e i locali di ritrovo in genere che vedono in Medardo Casella il “guru” dei barman, il quale ha portato all’apice del successo tanti locali piacentini, per ultimo il Bonnie Prince Charlie Pub in Piazzetta Sant’Ilario nel centro storico del capoluogo.
Tra gli storici l’Aiglon Cafe’, con un professionale servizio di long drink, sempre in città in via Beverora. Mentre in provincia emergono il Caffè Italia, un “classico” ritrovo, sempre di tendenza, della Val Trebbia a Rivergaro, con Fabio e Patrizia alla conduzione; in val Tidone, a Borgonovo, La Sosta, con programma di musica dal vivo, il Morrigan a Campremoldo Sopra con il suo ricco calendario di eventi...
Oggi il neonato DNA, ristorante e drink bar, in viale Malta a Piacenza, vede vivere un successo forse dato dalla novità, ma che potrebbe invece essere, poichè pare non mancano i presupposti, di lunga data.
E poi il Pepe Nero, in via Emilia Parmense, un’altro giovane locale per un buon servizio di Happy hour, meta di una ampia clientela.

e tanti altri ancora sono i locali che, per caratteristiche diverse, rappresentano una realtà che va ad offrire contributo e sostegno al buona causa del buon nome della provincia piacentina.

Piacenza da bere... è, infine, anche nei locali dove la musica è l’ingrediente primo.
Precursori delle notti piacentini sono principalmente due nomi: Mario Mistraletti, fondatore dello storico ex People, oggi Marrakech Express, e Gianfranco Bossalini che ha dato inizio alla sua carriera di “signore delle tenebre” con la conduzione dello Slalom di Bettola, che nei primi anni ’80 riusciva a richiamare appassionati della “disco music” da ogni dove della provincia piacentina. E oggi, ma ormai da diversi anni, non c’è che l’imbarazzo della scelta. E’ sempre la val Trebbia a fare
un pò da padrona con diverse proposte tra le quali il Village in loc. Quarto, pochi km. dopo aver imboccato la statale 45, e il Sonnambula, sulla strada cosidetta Bagnolo, che collega Rivergaro a Pontedell’Olio. Poi l’Avila, che accoglie in una struttura suggestiva lungo la provinciale Gossolengo - Rivalta e il Comoedia a San Nicolò di Rottofreno, a pochi km. dalla città. Il più significativo, fosse solo per gli artisti che ogni anno calcano il suo palcoscenico, è sicuramente il Fillmore, a Cortemaggiore.

Tuttavia questi buoni nomi citati sono solo una piccola parte dei locali che elevano Piacenza e la sua provincia ai livelli di eccellenza, per la cucina, l’intrattenimento e il divertimento notturno.

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