cenni storici
15.502 abitanti su una superficie di 40,52 Kmq. Ha come frazioni: Arbizzano, Santa Maria , San Vito, San Peretto, Mazzano, Torbe, Prun, Fane, Montecchio. Il nome sembra derivare dal tardo Latino nigrariu, "luogo con terra nera". La zona di Negrar è documentata a partire dal X secolo. Insediamenti dell'età del Rame e del Bronzo, i noti "castellieri", testimoniano la presenza dell'uomo fin dalla preistoria. Durante il periodo romano la vallata di Negrar rientrava, almeno in parte, nel pagus degli Arusnates, unità territoriale e amministrativa forse esistente ancor prima della romanizzazione. Iscrizioni testimoniano il culto a Giove e la presenza delle più importanti famiglie veronesi (ad esempio i Valerii) che nella zona dovevano avere la loro residenza extraurbana. Una di queste dimore è stata messa in luce in località Villa. Dopo il Mille Negrar, assieme a Fane, Prun, Mazzano, Torbe, San Vito, Novare ed Arbizzano è uno dei Comuni rurali della zona. Dall'XI secolo sono documentate le pievi di San Pietro ad Arbizzano e di San Martino a Negrar. Nel XV secolo Negrar e tutta la Valpolicella rientrano nel Vicariato veneziano. Sorgono le prime ville signorili: Villa Quintarelli a Torbe, Villa Bertoldi, detta "il palazzo", a Negrar, Villa Salvaterra a Prun, Villa Verità e Villa Turco-Zamboni ad Arbizzano. La peste del 1630 ha effetti devastanti per la vallata di Negrar che vede più che dimezzata la sua popolazione. Verso la metà del '700 viene edificata Villa Mosconi a Novare, e pochi anni dopo viene realizzato lo stupendo giardino di Villa Rizzardi a Poiega. Nel 1791 la Serenissima concede di tenere il mercato settimanale. Con la dominazione napoleonica e successivamente austriaca, scompare definitivamente il Vicariato della Valpolicella e Negrar diviene Comune. Dal 1927 il territorio comunale segue i confini attuali.
da www.tourism.verona.it
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