con la nota "carta lapidaria"
E' nominata per la prima volta in un documento del 1067. Di quell'antica chiesa, forse distrutta da terremoto del 1117, non si è conservato nulla. Della chiesa romanica, costruita successivamente, rimane invece il bel campanile in tufo, finemente lavorato. Sul lato meridionale il campanile reca incisa una lunghissima iscrizione in lingua latina, la nota "carta lapidaria", che riporta una serie di contratti stipulati dalla pieve di Negrar. E' datata al 1166 circa. All'interno della chiesa è conservata una serie di interessanti tele seicentesche e settecentesche. L'edificio attuale fu riedificato quasi interamente tra il 1807 e il 1809.
da www.tourism.verona.it
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