con galleria di sculture e dipinti ottocenteschi
Fu ancora Carlo di Borbone a volere la costruzione di una reggia sulla collina di Capodimonte. Egli amava la caccia e volle, così, un luogo ove praticare la sua attività preferita. La costruzione del palazzo fu iniziata nel 1738 ad opera di Antonio Medrano. In un primo tempo vi furono ospitate le collezioni di arte antica della raccolta Farnese, successivamente trasferite nel palazzo degli Studi. Lo spostamento delle raccolte di antichità fece diminuire l'interesse per la reggia di Capodimonte, che, in un primo tempo vide interrotti i lavori di completamento, e, successivamente, dovette subire il saccheggio, nel 1799, ad opera delle truppe francesi. Proprio i francesi, però, durante il decennio della loro occupazione, favorirono la rinascita di Capodimonte, con la costruzione della grande strada di collegamento, voluta da Giuseppe Bonaparte e intitolata Corso Napoleone. Re Giuseppe Bonaparte fece ingrandire il parco della reggia e arricchì il palazzo di opere e arredi. Con la restaurazione borbonica furono recuperate molte delle opere d'arte trafugate e furono completati i saloni monumentali; successivamente fu trasferito nel palazzo il Salottino in porcellana della regina Maria Amalia di Sassonia e fu costituito il primo nucleo di quella galleria di sculture e dipinti ottocenteschi che sarebbe poi diventato il Museo di Capodimonte.
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