con il teatrino di Corte, la cappella Reale ed altro
Un altro dei simboli della città di Napoli è il Palazzo Reale con la piazza del Plebiscito. Il palazzo, costruito durante il periodo vicereale, per volere del viceré conte di Lemos, in occasione di una visita a Napoli del re Filippo III, fu progettato dall'architetto Domenico Fontana. Al suo interno vi è un Teatrino di corte, di costruzione settecentesca, la cappella Reale e un monumentale scalone d'onore, costruito nel 1651 da Francesco Antonio Picchiatti. Nelle nicchie sulla facciata del palazzo, nel 1888, furono collocate le statue dei re di Napoli, al fine di giustificare la dinastia sabauda come continuatrice delle case regnanti a Napoli nei secoli precedenti. Le statue rappresentano Ruggero il Normanno, Federico II di Hohenstaufen, Carlo I d'Angiò, Alfonso I d'Aragona, Carlo V d'Asburgo, Carlo di Borbone, Gioacchino Murat e Vittorio Emanuele II di Savoia. La piazza del Plebiscito incominciò ad assumere l'aspetto attuale solo nel 1809, quando, con l'abbattimento della chiesa e del convento di Santo Spirito, fu costruito il colonnato ad emiciclo che doveva essere il Foro murattiano. Con il ritorno di Ferdinando fu decisa la costruzione della chiesa di San Francesco di Paola, conservando, però, il già costruito colonnato. La chiesa fu costruita per adempiere ad un voto fatto da Ferdinando di Borbone dopo il suo ritorno dall'esilio di Palermo nel 1815. Il progetto della basilica è dovuto all'architetto Pietro Bianchi che disegnò un interno a pianta circolare, su cui si eleva una imponente cupola alta 53 metri, ad imitazione di quella del Pantheon.
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