il "supplizio di Dirce", la statua detta Ercole Farnese e altro
Il museo, sede della più importante raccolta di archeologia classica del mondo intero, sorge in quello che fu l'antico Palazzo degli Studi, sede dell'Università. Fu Carlo di Borbone a costituire il primo nucleo del museo, con la raccolta di antichità della cosiddetta collezione Farnese, ereditata da sua madre Elisabetta Farnese. In seguito, con gli scavi a Ercolano, avviati nel 1738, vi fu la decisione, presa nel 1778, di riunire tutti i reperti delle collezioni reali, fino ad allora conservati a Portici e a Capodimonte, nel vecchio Palazzo degli Studi. Da allora il museo si è, via via, arricchito di opere provenienti dai siti archeologici vesuviani, così come da altre località campane e di tutto il meridione. Oggi vi si può ammirare, tra i tanti capolavori conservati nel museo, la colossale scultura del Toro Farnese, raffigurante il "supplizio di Dirce", ritenuto uno dei più imponenti gruppi statuari del mondo antico; la statua detta Ercole Farnese (entrambe le opere rinvenute a Roma nelle Terme di Caracalla); il celebre Grande Mosaico di Alessandro; infine gli oggetti raccolti negli scavi delle città vesuviane. Sarebbe, comunque, impossibile elencare in poche righe l'enorme ricchezza di opere d'arte riunite nelle sale del museo.
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