centro ricco di spunti di interesse storico artistico e ambientale
Km. da Piacenza 18 Altitudine 114 C.a.p. 29013 Guardia Medica tel. 0523.850926 Municipio tel. 0523.850931 0523.850090 Carabinieri tel. 0523.850935
Capoluogo della Val Chero, esisteva probabilmente già prima della nascita di Cristo. E’ nominato in un documento datato 816 relativo all’acquisto di una foresta da parte del vescovo di Piacenza Podone. Nel 1090 il borgo è distrutto dai popolari in lotta contro i nobili. Nel 1216 sono i Ghibellini a devastare Carpaneto in una battaglia dove i Guelfi hanno la peggio. Il castello sembra risalire all’XI secolo, ma è citato per la prima volta in una notizia del 1321 quando le milizie viscontee lo distruggono unitamente ad altri fortilizi guelfi. Castellano era allora Rolando Scotti; nel XV secolo, dopo essere stato dei Del Carlo, il castello di Carpaneto viene acquistato da Alberto Scotti e il feudo è innalzato a contea nel 1441 dal duca Filippo Maria Visconti. Nel 1447 Francesco Piccinino, figlio del capitano d’armi Nicolò, durante l’assalto di Riccio da Taranto a Piacenza, con le milizie di Francesco Sforza arriva a Carpaneto e distrugge quanto appartiene agli Scotti. Il borgo fortificato diventa poi caposaldo di Pier Maria Scotti, ricordato come capitano audace e crudele. Un giorno, per non essere riuscito a far nominare curione di Carpaneto uno Scotti del suo casato, un suo armigero, appostato dietro una feritoia, scocca un dardo che uccide Don Anguissola, parroco del paese, la cui salma è sepolta sotto l’Altare Maggiore. Nel 1321 Astore Visconti fa uccidere il conte Pier Maria Scotti, reo di aver assaltato il suo castello di Agazzano per impadronirsi di danaro e gioielli. Nel 1606 Ranuccio I Farnese nomina Cesare Scotti marchese di Vigoleno, Diolo e Carpaneto. Attualmente il castello, che presenta un porticato con capitelli di arenaria e fregi degli Scotti, ospita il Municipio e la scuola elementare del paese. L’economia è prevalentemente agricola: grano, pomodoro, barbabietole da zucchero, foraggi, granoturco, viti per uve da tavola e da vino, ortaggi e alberi da frutta. Negli ultimi decenni si è comunque registrato un notevole sviluppo commerciale e industriale. Carpaneto è inoltre riconosciuta come l’indiscussa “capitale della coppa”, il prelibato salume ricavato dalla parte nobile del maiale. In suo onore la popolare festa, conosciuta in tutto il territorio nazionale ed organizzata ogni anno per la prima domenica di settembre, richiama puntualmente migliaia di visitatori che possono gustare sul posto e poi portare a casa la genuina coppa dalle caratteristiche previste dalla proposta di legge sulla coppa D.o.c., che prevede una limitata produzione su un’ area compresa tra i torrenti Ongina e Tidoncello. Nell’occasione si può apprezzare la tradizione ed il folklore del paese, con la banda musicale che sfila per le strade straripanti di colori, bottiglie ed allegria. Il territorio di Carpaneto comprende interessanti frazioni ricche di storia. Montanaro dista da Carpaneto quattro chilometri circa e sorge nella Val Riglio; il suo castello sembra risalire al XIV secolo, fu dei conti Cossadoca, dei conti di Castelnuovo Valtidone, di Ferrante Portapuglia ed infine del conte Gian Francesco Morazzoni che nel 1692 lo restaurò e nel secolo successivo lo trasformò in palazzo signorile. Il suo cortile ospita un elegante porticato a colonne. La frazione di Zena accoglie un castello nel quale una sala reca affreschi del ‘700; merita una visita anche la chiesa, dedicata a San Prospero, per la raccolta di pregevoli opere d’arte sacre. A Cerreto Landi interessante il fortilizio a pianta quadrata, massiccio con tre torri quadrate ed una quarta sul fronte d’ingresso che presenta ancora oggi gli incastri del ponte levatoio; circondato da un parco, conserva ancora integro il suo passato. Il castello, del 1300, era proprietà dei Landi, diventò in seguito di Andrea Giacometti e poi di Gian Angelo Gazzola, ambasciatore ducale in Gran Bretagna. E ancora tra le frazioni più importanti è sicuramente Ciriano con la chiesa sorta nel ‘600, famosa per la sua cupola; vennero costruite in seguito all’incendio che distrusse la precedente chiesa in località Ponte San Giacomo. Ad una decina di chilometri da Carpaneto sorge uno degli esempi più significativi di fortificazione, sia per la particolare posizione, sia per la struttura semplice e insieme movimentata dall’andamento irregolare delle mura: il castello di Magnano. Le prime notizie lo fanno risalire al 1288 e sono legate ai Della Volta Landi e ai Mencassola; fu venduto agli Scotti, passò poi ai Morazzoni e ai Casali prima di essere acquistato da Valentino Garbazza. Anche Badagnano offre spunti di interesse storico, con un possente castello in sasso e la chiesetta dedicata a San Giovanni Battista; molto bello è anche il piccolo camposanto tra cipressi, pini e querce con lo sfondo gremito di uccelli canterini. Le altre frazioni sono: Chero, Rezzano e Travazzano e, nella Val Vezzena, Cimafava e Celleri.
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