a tavola con Marco Polo
E' convinzione comune che gli spaghetti siano stati portati in Europa da Marco Polo al suo ritorno dalla Cina. Ma esistono documenti che testimoniano della diffusione della pasta a Genova già dalla metà del '200, quindi prima. Nella fabbricazione della pasta a lunga conservazione, Genova batte anche Napoli, dove quest'arte rimonta alla fine del '700. Una ricetta rarissima, che viene a noi dalla cucina dei mercanti genovesi e che si legge perfino con una certa commozione, pensando che fu scritta oltre cinquecento anni fa. Nel Cinquecento, distaccandosi dall'antica corporazione degli Aromatarii i Fidelari, che erano appunto i pastai, costituirono una corporazione propria. Ai Fidelari si impose, tra l'altro, di fabbricare, oltre quella bianca, la pasta nera, di qualità piuttosto scadente ma abbastanza economica da poter essere acquistata dai poveri. La loro festa era il 3 agosto e il loro santo protettore Santo Stefano. Una conferma dell'antica consuetudine dei genovesi con la pasta ci viene da Pontedassio, la zona ove era situato nell'Ottocento uno dei pià attivi mulini. Qui si può visitare, infatti, l'unico Museo Storico degli Spaghetti esistente al mondo, inoltre anche quando giunsero le prime macchine per la pasta, i genovesi furono in prima fila.
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