valle del Pisciarello, Patrica, Monte Cacume, Villa S. Stefano
Vari, suggestivi, spesso ricchi di tracce di un passato lontano ed affascinante i Monti Lepini, con le creste che collegano tra loro gli altipiani in quota, offrono moltissime possibilità all'escursionista. Gli appassionati della ricerca di fossili possono qui trovarne vari ed abbondanti. I comuni dei Monti Lepini offrono molto ad un viaggiatore curioso. Quattro i paesi, sul versante frusinate della catena, dislocati in alto per controllare il traffico che correva lungo la Valle del Sacco e per questo fortificati nel IX secolo: Sgurgola, Morolo, Supino e Patrica. Supino uno degli accessi pi frequentati alle zone in quota dei Lepini, grazie alla strada che sale verso il pianoro di Santa Serena, dove il paesaggio di una bellezza unica, per i suoi boschi, di fenomeni carsici. Sulla strada si trova la valle del Pisciarello, fonte d'acqua limpida e pura. Comprensorio decisamente interessante quello di Supino per l'arrampicata su roccia con ben cinque settori, per un totale di oltre 120 vie tutte su ottimo calcare. E' da Patrica che si raggiunge la vetta del Monte Cacume (1095 m), reso famoso dalla Divina Commedia. Noto per il suo curioso aspetto a "klippen" (a forma di piramide), riconoscibile da qualsiasi punto della Ciociaria, il luogo offre un panorama a 360 gradi e conserva ruderi di un castello medioevale. A Patrica si possono acquistare castagne, marroni, ceramiche, lavori in legno. Alle pendici dei Lepini si adagia Ceccano, città volsca e, successivamente, roccaforte dei potenti Conti di Ceccano, nonchè città ricca di storia ed arte. Il viaggio ci porta a Giuliano di Roma dove possibile acquistare cestini di vimini, carne di capretto, formaggio caprino e pecorino. A Villa S. Stefano, il 16 agosto, si svolge la sagra della "Panarda" (rustica zuppa fatta con pane e ceci): si cuociono in piazza 4 o 5 quintali di ceci che appena cotti vengono distribuiti a gara alle famiglie del paese. Dal vicino fiume Amaseno, ideale per la pesca sportiva, prende il nome l'omonimo centro dei Lepini, appunto Amaseno, famosa sin dall'antichità per le numerose sorgenti, tutte potabili, sparse nel suo territorio, e per la Chiesa di S. Maria e il miracolo della liquefazione del sangue di S. Lorenzo, che qui si ripete ogni 10 agosto.
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