a 23 Km. da Parma
L'origine del nome Langhirano è sicuramente controversa. Una curiosa leggenda vuole che il toponimo derivi dal "Lago delle Rane". Secondo alcuni studiosi è derivato da "Lago Ariano" e ricorderebbe la natura acquitrinosa dei terreni e l'origine altomedievale dell'insediamento ad opera dei Longobardi, seguaci dell'eresia ariana. Secondo altri è un antico derivato dall'emiliano "langua , Cioè lingua, con riferimento a una lingua di terreno su cui era sorto l'originario abitato medievale. In ogni caso, l'importanza della sua posizione geografica diviene evidente già nei secoli XII-XIII. Nel corso del XIII secolo comincia l'ascesa del comune di Parma, che tenta di limitare lo strapotere del Vescovo nel contado: è forse per questo motivo che parte delle milizie cittadine si fermarono a Langhirano. Nei primi del '400 nella zona si afferma progressivamente la potenza rossiana. I Rossi diventano ben presto i proprietari di circa un quinto dell'intero territorio parmgiano. Langhirano rimane un'isola feudale vescovile e in quegli anni si ha la prima sicura attestazione del mercato del lunedì. Con il '500 si apre un'epoca nuova, caratterizzata dall'attenuarsi delle esigenze difensive, specie in seguito all'affermazione della famiglia Farnese nel Ducato di Parma e Piacenza. Nel '600 i Farnese concedono il feudo di Langhirano ai Garimberti, che lo tengono col titolo di contea fino al 1821. Essi fanno edificare, agli inizi del '600, l'attuale Palazzo Comunale. Nel 1645 viene eretta la Chiesa dell'Annunciata e nel 1689 l'Oratorio dell' Assunta. Verso la seconda metà del '700 si assiste, nel Parmense, ad una vasta espansione commerciale della quale beneficiarono in particolar modo i centri come Langhirano. Nei primi anni dell"800 Langhirano è una ricca borgata di 500 abitanti. L'ambiente è fertile terreno di idee innovatrici; attivissima è la partecipazione dei langhiranesi alle lotte risorgimentali, infatti ben 28 di loro parteciparono alle campagne garibaldine dal 1859 al 1871. Sempre nell"800 si affermarono il commercio della carne suina e la stagionatura del prosciutto, indubbiamente favoriti dalla presenza di alberghi e osterie che tradizionalmente, fin dal Medioevo, ospitavano pellegrini, viandanti, commercianti e acquirenti che gravitavano intorno al mercato. Con l'inizio del XX secolo questa attività comincia ad assumere caratteristiche economiche di un certo rilievo, dovute all'introduzione del processo produttivo della cella frigorifera e alla sostituzione degli stagionatori da "bottega a trattoria" con i primi stabilimenti attrezzati. Dopo l'ultimo conflitto mondiale si ha una profonda trasformazione del settore, che vede una grande espansione occupazionale ed una continua crescita produttiva. Oggi la lavorazione e la stagionatura del "Prosciutto di Parma" ha in Langhirano il Comune più importante, dal punto di vista economico, di tutta l'area di produzione tipica. La cittadina, inoltre, esporta la più alta percentuale del quantitativo esportato da tutta la provincia. I mercati esteri principali sono: Francia, Germania, Belgio, Svizzera ed Inghilterra.
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