nella zona cosidetta città nuova
In un bel decoro liberty (si notino i grandi lampadari in ferro battuto), è sistemata una pregevole collezione di dipinti e sculture dell'800 e del '900 che riunisce molti artisti siciliani ed alcuni autori stranieri. Tra le sculture, si nota la graziosa Faunetta di Trentacoste. figurina in marmo dalle proporzioni classiche, ma leziosamente raggomitolata quasi a spirale su se stessa. L'Ottocento siciliano si caratterizza attraverso diverse tendenze che nascono e si sviluppano in contemporanea. Gli artisti si specializzano nel genere che risulta loro più congeniale. I grandi temi trattati sono l'introspezione psicologica, spesso però venata da staticità e compostezza neoclassica, la storia, il paesaggio. E l'epoca dei ritratti di Patania con il Ritratto di un sacerdote infermo, in cui si evidenzia in modo realistico la sofferenza dell'uomo, e di Salvatore Lo Forte che caratterizza fortemente i personaggi. Ed è anche l'epoca del patriottismo, reso da Erulo Eruli nella grande composizione Vespro Siciliano, episodio che nell'800 assurge ad esempio di eroica rivolta contro ogni dominazione straniera. Nei dipinti dei molti paesaggisti presenti si possono leggere le diverse tendenze: il realismo di Lo Jacono (Vento in montagna) si accende di sentimento con A. Leto che "impressiona" la tela a pennellate dai colori forti e caldi (i tre studi per i Funara); Michele Catti accoglie pienamente le istanze impressioniste e ritrae paesaggi evanescenti ed indefiniti (Ultime Foglie), Onofrio Tomaselli (I carusi) aggiunge una nota di compassione (nel senso latino del termine, di partecipazione dolorosa) sottolineata anche dai colori caldi. Alcune tele di artisti sia italiani che stranieri esempleficano le nuove tendenze del periodo a cavallo tra fine '800 e inizio '900: l'espressionismo della Natività di Lienz, il simbolismo di Von Stuck (Il peccato), il puntinismo del Mattino d'estate di Terzi. Nelle ultime sale sono riuniti i dipinti degli anni Trenta e del secondo dopoguerra: il tram di Sironi, dai toni freddi, Gli scolari di F. Casorati, dalle linee geometriche che accentuano la tristezza e la staticità dei bimbi (impressionante, in primo piano, l'alunno dagli occhi sbarrati), ed un espressivo Autoritratto di Guttuso. In queste sale si trovano anche altre sculture tra le quali emerge il bell'Acrobata di T. Bertolino, dalle linee curve e sinuose.
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