con la zona della Marina
Dal greco antico Kamarotòn, "volta", "fatto a volta" il toponimo si potrebbe riferire sia alle camere a volta delle abitazioni della cittadella, sia alle grotte naturali esistenti nella zona. La cittadella si sviluppò intorno ad un castello fortificato negli anni 535-553, quando imperversava la guerra gotico - bizantina che produsse l'afflusso in zona di numerosi profughi. Vi si accedeva attraverso tre porte: porta di Suso (unica attualmente ancora visibile), porta di S. Maria e porta di S. Nicola, che venivano aperte ad orari stabiliti con tre chiavi d'argento. Il paese venne occupato dai Saraceni dall'868 al 915. Il castello di Camerota era nel 909 la seconda roccaforte del Cilento, assieme ad Agropoli. Il 23 luglio 1647 avvenne a Camerota una sanguinosa rivolta di popolo contro il feudatario Paolo Marchese II e contro la brutale legge dello "ius primae noctis". La notorietà di Camerota è legata principalmente alla sua frazione Marina di Camerota, meta di grande prestigio per il turismo estivo. Il litorale di Marina di Camerota è noto per le sue grotte dove sono stati rinvenuti i resti dell'Homo Camerotensis, un uomo preistorico risalente a circa 540.000 anni prima di Cristo, contemporaneo dell'uomo di Neanderthal da cui differiva solo per la caratteristica del mento più prominente. Ma la straordinaria bellezza non si ferma qui: le grotte sono intervallate da calette a cui si accede solo dal mare, costoni rocciosi e spiagge incontaminate, tutto a pochi metri da uliveti e macchia mediterranea. Fra le manifestazioni segnaliamo la sagra del pesce azzurro nella prima decade di settembre e la sagra delle melenzane a febbraio, il Mito Festival nella seconda decina di agosto e la festa religiosa di S. Domenico dal 1° al 4 agosto.
Centro storico La visita non può che partire dal Castello Marchesale, probabilmente costruito in epoca antecedente al IX-X secolo d.C. e di cui sono oggi visibili dall'esterno i ruderi in località "Castello", per proseguire con la Chiesa di San Nicola di Bari, costruita nel '400, ove è possibile ammirare un presepe del '700 napoletano, una acquasantiera di pietra vulcanica del Vesuvio, una madrevite girevole in legno, lampadari in ottone pregiato, un organo di arte viennese donato dal Re di Napoli, ed ancora la Chiesa di San Daniele Profeta, costruita dai Greci e trasformata dagli abitanti, col diffondersi del cristianesimo, in un tempio cristiano, ed infine il Convento dei frati Cappuccini, edificato nel 1602 e completato nel 1632. Una attenzione particolare meritano le frazioni: a Licusati, dove si può ammirare il Castello di Montelmo e il Santuario, con la statua lignea della Madonna dell'Annunziata del XIII sec., e a Lentiscosa dove sorge la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, completata nel 1660 su una composizione architettonica del XII sec. Anche Camerota era difesa da torri costiere: 12 torri di avvistamento dislocate su ogni cala lungo la costa.
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