tradizioni locali
Un tempo l'industria della neve pressata era molto attiva. Durante l'inverno, uomini e donne si portavano a Salto in località tuttora chiamata « Nevere » e, raccolta una grande quantità di neve la pressavano in apposite fosse, che poi ricoprivano con foglie e terra. Durante la stagione estiva, le nevi così conservate, segate in blocchi da Kg. 50, venivano vendute ai bar per la confezione dei gelati, alle macellerie e pescherie per la conservazione delle carni e dei pesci, agli ospedali e ai privati. La maggior parte del prodotto di notte con i cosiddetti « traini », veniva poi convogliata nel grande deposito per nevi che nel 1860 il commerciante Alfonso Amato da Bracigliano allestì a Salerno in Via dei Mercanti e da qui smerciata un po' dappertutto. Per questa circostanza il sito fu chiamato Vicolo della Neve, denominazione che tuttora conserva. Allora attigua al deposito esisteva un'osteria; attualmente vi sorge un noto ristorante. Morto nel 1902 Alfonso Amato, questa attività a Salerno fu continuata dal figlio Antonio fino al 1912, quando questi impiantò a Nocera Inferiore una fabbrica di ghiaccio a motore, la prima in Campania, lasciando la gestione del deposito di Salerno a suo figlio Alfonso. L'attività di questo deposito cessò nel 1930, anno in cui Alfonso si trasferì a Nocera Inferiore per gestirvi la fabbrica di ghiaccio, ereditata dal padre Antonio. Con l'invenzione della macchina per la formazione del ghiaccio, l'industria della neve pressata a Bracigliano andò via via scemando, fino a scomparire del tutto verso il 1945.
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