Amalfi: capitale del turismo e della costa omonima

Amalfi: capitale del turismo e della costa omonima

Repubblica Marinara è centro turistico tra i più noti di tutto il Mediterraneo

“...per gli Amalfitani che andranno in Paradiso sarà un giorno come tutti gli altri.” (R. Fucini)
Località di incomparabile bellezza, Amalfi si affaccia sul mare con il caratteristico insieme di case aggrappate alla roccia, stradine che si inerpicano tra archi e angiporti e antiche torri a guardia del paese. Fondata dai Romani, affonda le sue radici intorno al IV d.C.. L’affermarsi come Repubblica Marinara nell’Alto Medioevo, gli intensi rapporti con il mondo arabo e bizantino, ne fecero una città ricca e opulenta in tutto il Mediterraneo. Famosa per i suoi traffici e le sue relazioni diplomatiche, legò il suo nome alla bussola di Flavio Gioia ed alle Tavole Amalfitane, il primo tra i codici di diritto marittimo. La carta bambagina, che ancora oggi si fabbrica nelle vecchie cartiere, sostituì le pergamene degli atti curiali nel Ducato di Napoli ed i limoni, nella varietà esclusiva dello sfusato amalfitano, varcarono i confini nazionali. Il valore artistico e architettonico dei suoi monumenti, il folclore, le tradizioni, rendono Amalfi una delle maggiori mète turistiche a livello internazionale.
All'inizio di Amalfi c’è la torre di S. Francesco, detta “tumulo”, ed il Convento dei Padri Minori Conventuali, attualmente trasformato in albergo, la cui fondazione è tradizionalmente attribuita a S. Francesco (1200). Annessa al chiostro, rimasto intatto, si trova la chiesa di S. Antonio. L'antico monastero delle suore benedettine, prospiciente la strada ed il porto, è attualmente sede del Municipio. Nel salone trova sede il museo in cui è conservato il testo dell'Ordinamento Marittimo della città di Amalfi, la famosa «Tabula Civitatis Malphae». Lateralmente si trova la chiesa della Madonna di Pompei, del '700. Sul mare si apre piazza Flavio Gioia, con il monumento all'inventore della bussola. A destra, sulla via Matteo Camera, si scorgono i resti dell'Arsenale. Più oltre si trova la piazza del Duomo, adorna della barocca fontana di S. Andrea o del Popolo che, costruita nel 1760, «gitta i suoi zampilli di quattro sirene» ed è dominata dal Duomo. La Cattedrale è costituita da due basiliche: la minore, dedicata prima all'Assunta poi al Crocefisso e risalente al VI sec., e quella maggiore dedicata a S. Andrea, con transetto e cripta di cui si ha notizia dall’839. Il Duomo è intitolato a S. Andrea, di cui si commemora un miracolo: era il 27 giugno del 1544 quando apparvero all'orizzonte le navi di Kaie-ad-din, noto come il «flagello dei mari». Gli amalfitani atterriti si raccolsero in preghiera invocando la protezione del loro patrono. Ad un tratto sull'intera costiera si abbatté una violenta burrasca e le navi corsare furono costrette a riprendere il mare. Gli amalfitani consacrarono il 27 giugno giorno festivo, durante il quale il vescovo, al calar della sera, preleva l'ampolla di vetro dove si raccoglie la Manna. Il Duomo fu costruito nel IX sec., ma fu completamente ristrutturato nel 1203. Rimaneggiato attorno al 1570, fu ricostruito nell'800. L'attuale facciata, decorata con sottili lamine d'oro, fu rifatta insieme alla lunga e maestosa scalinata nel 1891: la sovrasta lo splendido mosaico rappresentante Cristo in trono in mezzo agli Evangelisti, di Salviati di Venezia su cartone di Domenico Morelli. Il Duomo ha uno splendido campanile romanico terminato nel 1276, rivestito di maioliche a mosaico e restaurato nel 1929. Attiguo al Duomo vi è l'incantevole Chiostro in stile arabo detto del Paradiso, risalente al 1266. Preziosissima la magnifica Cripta dove è custodito il corpo di S. Andrea. Alle spalle del Duomo c’è la chiesa di S. Maria Maggiore, risalente al X secolo. Ad occidente della città, in alto, nel luogo detto Falconcello, si trova il monastero benedettino di S. Pietro a Tuczolo risalente agli inizi del X secolo, ampliato nel 1212 e ceduto ai Cistercensi di Fossanova, ai quali successero i Cappuccini. Soppresso nel 1815 venne trasformato in albergo. Da ricordare ancora la piccola chiesa di S. Maria Addolorata, situata in un vicolo, la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo in località San Fago e la chiesa dei SS. Quaranta Martiri in piazza Ferrari.
Le frazioni del comune sono: Lone, Pastena, Pogerola, dove si possono ammirare la Chiesa di S. Maria delle Grazie del XVI sec., campanile e Chiesa di S. Michele (l’unica a pianta a croce presente ad Amalfi), il castello e i resti della torre. La frazione di Tovere conserva la chiesa di S. Pietro del XIII sec.. A Vettica Minore c’è Torre Capo, struttura di avvistamento tipica a pianta quadrata del XVI secolo.

Come arrivare
A 20 km. dalla A3 NA-SA, uscita Vietri s/M, oppure tramite SS 163. Collegamenti autobus di linea privati, con collegamenti anche per Roma (2 collegamenti giornalieri nel periodo estivo), o pubblici sulla linea Amalfi-Salerno, con collegamenti per Atrani, Minori, Maiori, Cetara, Vietri e anche sulla linea Castellamare-Sorrento, con collegamenti con Conca dei Marini, Furore, Praiano, Positano.

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