centro della media e alta Valle dell’Orba
Centro della media e alta Valle dell’Orba, Ovada è un importante nodo stradale e ferroviario tra Milano, Alessandria e Genova, e data i suoi primi insediamenti nel 991. Il nucleo più antico si estende nella parte nord dell’abitato, dove prevale la tipica architettura urbana genovese; caratteristiche le case-torri di origine medievale. Cuore di Ovada sono piazza dell’Assunta, con l’omonima parrocchiale, e la contigua piazza Garibaldi. La parrocchiale dell’Assunta (1772) che svettando al di sopra delle altre costruzioni del centro storico, costituisce un elemento caratteristico del panorama cittadino, ha un esterno essenziale che si contrappone ad un interno riccamente decorato. Prendendo per vico S. Giovanni, si giunge alla loggia di S. Sebastiano, ossia la vecchia parrocchiale la cui presenza è documentata dal XIII secolo. Ad esso è unito l’Oratorio di S. Giovanni Battista, sopraelevato e di stile barocco. Di nuovo in piazza dell’Assunta si segue via S. Paolo della Croce che porta all’Oratorio dell’Annunziata, nel Borgo Nuovo, di origini quattrocentesche. Da qui si arriva poi in piazza S. Domenico, dove si affaccia S. Maria delle Grazie, chiamata anche S. Domenico, edificata verso la metà del ‘400. Sulla sinistra, sorge palazzo Spinola, ora dei Padri Scolopi, della seconda metà del XVII secolo. Di fronte alla chiesa, anche la casa natale di S. Paolo della Croce (1694), al secolo Paolo Francesco Danei, fondatore della Congregazione dei Passionisti; dichiarata monumento nazionale nel 1918, è ora Museo, con la cappella (sorta in corrispondenza della camera del santo), reliquie e testi sacri del ‘600 e ‘700. Da piazza S. Domenico, per via S. Paolo, si incontra il tardo cinquecentesco palazzo Manieri-Rossi, sede della Civica Scuola di Musica Antonio Rebora. Via S. Antonio porta al Civico Museo Naturalistico Giulio Maini, nato dalla donazione di oltre 3.700 reperti di paleontologia, mineralogia e petrografia raccolti da Giulio Maini. La via Carducci conduce al parco Villa Gabrielli, che circonda l’edificio novecentesco in sobrio stile liberty.
|