tra le località più antiche dell'alto Tirreno Cosentino
Comune di 10.040 abitanti in provincia di Cosenza. Sede di insediamenti fin dalla preistoria, dopo la costruzione di un convento francescano nel XIII secolo ad opera di Pietro Cathin, discepolo di Francesco d'Assisi, divenne un centro religioso e culturale. Per la posizione di scalo marittimo, fu sottoposta nei secoli agli attacchi di saraceni e corsari. Fortemente danneggiata dai bombardamenti aereo-navali da parte delle forze armate anglo-americane nel corso dell'ultimo conflitto, è attualmente centro turistico e balneare, con la città vecchia arroccata a dominare la parte moderna che si affaccia sulle ampie spiagge.
Scalea è uno dei paesi più antichi dell'alto Tirreno Cosentino situato a 109 Km a NNW del capoluogo Cosenza , a 25 m sulla costa tirrenica, alla destra della foce del fiume Lao e conta circa 9000 abitanti. E' il tipico borgo medioevale costiero predisposto per la difesa dalle incursioni. In evidenza in basso (nella prima foto a destra), sono la chiesa ed il palazzo dei Principi ed in alto i ruderi del Castello normanno. Scalea è sorta durante le lotte tra Longobardi e Bizantini, per il dominio della zona, prima del sec: IX. Scalea come luogo di villeggiatura è stato scoperto dai romani verso il sec. A. Cristo . Lo documentano i numerosi ruderi delle ville romane di epoca imperiale sparsi nella piana e sulle prime alture. I romani costruirono queste ville nei posti più panoramici. Le lussuose dimore servirono loro, oltre che per la villeggiatura, anche da modello per la costruzione delle ville di Ercolano e Pompei. La magnifica zona prima era la terra degli Enotri. La magnifica zona prima era la terra degli Enotri. Dal nome del re di questa gente, Italo, o dal loro simbolo, deriva il nome Italia. Scalea, erede della greca Laos e della romana Lavinium, diventa centro importante in epoca normanna. E tale rimane anche in epoche d'influenza angioina, aragonese, spagnola e francese. Scalea come tutti i paesi d'Italia ha il suo dialetto. Un dialetto più vicino a quello campano che non a quello calabrese. Evidentemente i contatti culturali e commerciali sono stati più frequenti con i centri costieri campani che non con i paesi della entroterra calabrese.
da www.scalea.it
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