il monumento più rappresentativo dell'architettura romana
E' l'imperatore Adriano tra il 118 ed il 125 dopo Cristo a far ricostruire completamente il Pantheon ["tempio consacrato a tutte le divinità"] di Agrippa, rovesciandone l'orientamento di 180 gradi e aprendo davanti al nuovo tempio una grande piazza porticata. L'innovazione rivoluzionaria è rappresentata dall'accostamento d'un edificio rotondo [coperto da una cupola perfetamente emisferica] a un pronào rettangolare e colonnato [largo oltre 33 metri e lungo 15,50]; in pratica alle prima visione esterna d'un tempio canonico con le sue colonne massicce, segue una visione interna predisposta in modo che il visitatore percepisca uno spazio unitario, corrispondente al volume d'una sfera. Tutto l'edificio insiste su una fondazione anulare in calcestruzzo, larga oltre 7 metri e spessa 4.50; un muro circolare, spesso 6 metri, intervallato da nicchie ed esedre, sorregge il tamburo alto più di 30 metri; la cupola a cinque ordini di cassettoni ha un diametro di 43,30 metri e si apre con un occhio centrale del diametro di 9 metri, che illumina tutto il vano interno. Il Pantheon è il monumento più rappresentativo dell'architettura romana e la sua conservazione (come tanti altri templi pagani) è dovuta alla trasformazione in chiesa [S.Maria ad Martyres, 605 - 609 d.C], proprio nel momento decisivo del trapasso dalla città antica e pagana alla città nuova e cristiana. Oggi all'interno ospita le tombe del pittore Raffaello Sanzio, di Vittorio Emanuele II°, di Umberto I°, di Margherita di Savoia. Prima di arrivare a Piazza della Rotonda, in cui si trova il Pantheon, si può iniziare l'itinerario da Piazza della Minerva, raggiungibile da Via di Torre Argentina. [bus 64 da Termini, 87 dal Colosseo, 40 da Via Nazionale] Qui, davanti alla chiesa della Minerva, rielaborata da Giuliano da Sangallo nel XV° secolo e che ospita tra le opere "Il Redentore" di Michelangelo e gli affreschi di Filippino Lippi, si trova uno delle sculture più originali di Roma, l'elefantino ideato dal Bernini per dare un basamento all'obelisco egizio del VI° a.C proveniente dal vicino Iseo Campense. Proseguendo dritti e dando le spalle al Pantheon si percorre Via della Maddalena che ci conduce davanti alla chiesa dedicata all'apostola di Gesù, rielaborata su disegno di Carlo Fontana nel 1673 e arricchita dai dipinti di Sebastiano Conca, Luca Giordano, Stefano Parrocel. Usciti dalla chiesa giriamo a Via delle Coppelle che ci conduce fino a Via della Scrofa. Voltiamo a sinistra e ci troviamo davanti alla chiesa nazionale francese di San Luigi, progettata nel 1589 da Giacomo della Porta e Domenico Fontana. Qui, agli affreschi del Domenichino si aggiungono le tre importanti opere di Caravaggio, "La Vocazione di San Matteo", "Il Martirio di San Matteo", "San Matteo e l'Angelo". Una volta usciti si prosegue dritti per Via della Dogana Vecchia che si conclude in Piazza S.Eustachio. Qui sulla piazzetta, davanti alla chiesa, attrae l'attenzione il grazioso palazzetto di Tizio da Spoleto, affrescato [scene della vita di S.Eustachio, ante 1575] da Federico Zuccari talento del 1500 romano. Dalla piazza dirigendosi verso destra si volta per Via dei Sediari che conduce a Largo della Sapienza, dove svetta la cupola polilobata e la lanterna cuspidata a spirale progettata dal Borromini per la chiesa di S. Ivo. Proseguendo ci si ritrova alla conclusione di Corso Rinascimento. Da qui si può vedere la chiesa di S.Andrea della Valle, conclusa da Carlo Maderno nel 1608 e decorata dal Domenichino e da Giovanni Lanfranco. A destra del corso s'intravede Piazza Navona.
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