nota nel mondo per i suoi caratteristici trulli
Su due rilievi collinari, anticamente interrotti da un alveo, è Alberobello. Sul colle orientale vi è la città nuova con caratteristiche architettoniche moderne, sull'altra sommità, disposta ad Occidente, s'allineano i "trulli", in un agglomerato urbano, suddiviso in due rioni: Monti ed Aia Piccola, entrambi Monumento nazionale, patrimonio mondiale riconosciuto dall'UNESCO. Il paesaggio agrario è caratterizzato da una folta vegetazione di mandorli ed ulivi che prospera su terreno carsico. E' dalle rocce calcaree stratificate che, sin dalla nascita di Alberobello, è stato tratto il materiale per la costruzione, utilizzato per la copertura dei trulli. La storia di questa singolare cittadina risale alla seconda metà del XVI secolo, quando, piccolo feudo sotto il dominio degli Acquaviva, Conti di Conversano, cominciò a popolarsi di contadini che resero la "Selva" (così denominata) fertile. I Conti autorizzavano i coloni a costruire le abitazioni a secco, in modo da poter esser dirute in caso d'ispezione regia, poichè la nascita di un agglomerato urbano esigeva il pagamento del tributo secondo la "Prammatica de Baronibus"; con l'astuta proposta si evitava il balzello. Correva l'anno 1797 e un gruppo di coraggiosi Alberobellesi, stanco della precaria condizione, si recò a Taranto per chiedere ausilio al re Ferdinando IV di borbone che ascoltò e promise. Il 27 maggio 1797 il Re inviò il Decreto con il quale il piccolo villaggio divenne libero. Le dimore a trullo sono dominate dall'uso esterno della pietra a sfoglie, le "chiancole", che rivestono il cono e creano il meraviglioso centro urbano, unico al mondo, che oggi tutti vengono ad ammirare.
da www.provincia.ba.it
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