nel quartiere settentrionale della città
E' un gioiello della decorazione a stucco, realizzata da Giacomo Serpotta, che seppe come sempre imprimere un profondo senso del movimento al folleggiare dei putti colti nella loro spontanea giocosità di bambini e dare espressività alloro visetti allegri o pensosi utilizzando una materia, lo stucco, non certo viva come la pietra o il marmo. Gli stucchi si dispongono a far da cornice a una serie di tele raffiguranti i Misteri Gaudiosi (nella parete di sinistra e in quella di fondo), alcuni dei quali sono opera di Pietro Novelli, e i Misteri Dolorosi (nella parete di destra), tra cui la Flagellazione di Mattias Stomer. Nelle nicchie che si alternano alle tele, le allegorie delle Virtù sono rappresentate da straordinarie figure femminili, nelle quali colpisce l'eleganza del portamento e la delicatezza dei drappeggi degli abiti. Sono in alcuni casi accompagnate da putti, come la statua della Mansuetudine che tiene in mano una colomba verso la quale tende la manina paffutella un putto vestito da fraticello. Al di sopra delle tele nei grandi ovali il Serpotta raffigurò scene delI'Apocalisse di S. Giovanni, tra le quali è da notare la plasticità del corpo del diavolo che precipita dopo essere stato cacciato dal cielo. Sopra la cupola che sovrasta l'altare, altri putti alati sorreggono un drappo: all'altare maggiore la splendida tela della Madonna del Rosario con S. Domenico e le patrone di Palermo, di Anton Van Dyck (1628). E' incorniciata da due statue femminili alle goriche che sembrano quasi spettatrici di un teatro. L'affresco della volta di Pietro Novelli rappresenta l'incoronazione della Vergine.
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