in Via Maqueda 100
Eretto tra il 1768 e il 1771 per il principe di Gravina, il palazzo inglobò i preesistenti palazzo Roccafiorita-Bonanno e Gravina di Palagonia. La facciata è cadenzata dai due grandi portali e da nove aperture (ora finestre) al piano terra ed è dominata dai bei balconi a "petto d'oca" del piano nobile. Venne radicalmente modificata nel 1931, con l'aggiunta di un ulteriore piano, quando vi si trasferirono gli uffici della Provincia. Dalla corte interna uno scalone conduce al loggiato del piano superiore, per entrare nella sala delle Armi, oggi Salone dei Commessi (notare ai lati dell'ingresso i due mascheroni che avevano la funzione di spegnitorcia) da cui si passa (a sinistra) nella sala Verde coi bel lampadario settecentesco di Murano. La sala Martorana, oggi sede del Consiglio Provinciale, è interamente rivestita da boiseries settecentesche in cui sono incastonati degli specchi che contribuiscono a dare luminosità e risalto allo splendido affresco della volta, Il Trionfo del Vero Amore: il carro della saggezza, dopo aver sconfitto l'Avarizia, la Falsità e la Perfidia, travolge Eros e l'invidia e trionfa, accompagnato da putti con ghirlande di fiori. Il tema è ripreso dai 4 medaglioni agli angoli raffiguranti le 4 Virtù: Fortezza, Temperanza, Prudenza e Giustizia. Il pavimento in maiolica è purtroppo molto rovinato. Accanto alla Sala del Presidente, un tempo camera da letto del principe, si trovano due piccoli boudoirs dalle pareti rivestite in boiseries arricchite da mensoline e in cui sono inseriti piatti di maiolica del '900.
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