nota località di soggiorni estivi ed invernali
Incastonato tra maestose montagne nei pressi della confluenza dei due maggiori rami del Sarca, Sarca di Genova e Sarca di Campiglio, Pinzolo fu in passato particolarmente dovizioso alle acque del fiume. Attualmente il paese è uno dei centri del turismo alpinistico più rilevanti della Val Rendena, coinvolgendo la zona sud verso il conoide di Giustino e Carisolo. Mèta di soggiorni sia invernali che estivi, è punto di partenza ideale per ascensioni e traversate nel Gruppo Adamello-Presanella, nelle Dolomiti di Brenta e nel Parco Naturale Adamello Brenta. Oltre al turismo, l'economia si basa oggi sull'artigianato del legno, commercio e allevamento di bestiame, industria alimentare, produzione di mobili e sull'edilizia. Particolarmente fortunato anche sotto il profilo delle dotazioni architettoniche e artistiche, Pinzolo presenta numerose occasioni di visita a scopo culturale. All'inizio del borgo, venendo da Tione, il monumento al Moleta dello scultore Silvio Bottes (1969); sulla piazzetta del Municipio, una grande pittura della valle e dei monti eseguita all'epoca del consolidamento della stazione turistica alpina; lapide su Casa Bolognini ricordo di Nepomuceno Bolognini e un'ulteriore su Casa Collini a ricordo della guida alpina Amanzio Collini. La Parrocchiale di S. Lorenzo, del XV sec., consacrata nel 150 I, fu rieditìcata nelle forme attuali tra il 1765 e il 1771. Presenta una facciata e portali barocchi; il campanile, di conci di granito, è alto 72 mt. e fu costruito dal maestro Valsecchi di Val d'Intelvi. L'interno, ad unica navata, presenta nel presbiterio affreschi di Bartolomeo Zeni, medaglioni di G.B. Chiocchetti, e la decorazione della navata del Tevini. La tela del primo altare a sinistra è di V. Casetti, mentre la pala della Madonna con santi è di scuola bresciana del '600. L'organo è del vicentino Bortolo Zarantonelli di Cornedo. Nei pressi della chiesa il Teatro "Laurentianum". I dintorni di Pinzolo offrono passeggiate ed escursioni presso Fasè e Magnabò, in visita alle antiche vetrerie, in sponda destra del Sarca di Genova, dirimpetto al colle di S. Stefano. Interessante anche la passeggiata che porta ai fienili sulle pendici occidentali del Dos del Sabion verso Malga Cioca, come pure quella che giunge, attraverso la seggiovia, fino al Dos del Sabion da dove si può godere di uno splendido panorama sul Brenta, sull' Adamello Presanella, su Madonna di Campiglio e sull'intera Val Rendena fino alla Busa di Tione e sui monti di Ledro e del Chiese. La montagna di questa zona è particolarmente interessante per gli aspetti geomorfologici, con aree moreniche, e caratterizzate da filladi quarzifere e granitiche.
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