perla delle Dolomiti
Conoscere una località vuol dire conoscere la sua storia, perché solo così la si può apprezzare in ogni suo aspetto. Le vicende del passato creano infatti un'atmosfera suggestiva nella quale è piacevole immergersi. E il fascino della storia è presente con grande evidenza a Madonna di Campiglio. Vi andanti e pellegrini o semplicemente viaggiatori, che nei secoli scorsi avessero voluto valicare le Alpi e scendere dal Tirolo verso le più temperate regioni meridionali, non avevano a disposizione solo il Passo del Brennero e la valle dell' Adige. Un percorso alternativo e assai battuto, era quello che dalle valli Venosta e Passiria raggiungeva Merano, per poi passare in Val di Sole e quindi attraverso Campo Carlo Magno in Val Rendena. Dove oggi sorge questa capitale del turismo di montagna dalle nobili origini, le tradizioni di ospitalità risalgono niente meno che al 1186. Allora c'era solo un ospizio in una piccola radura lungo la strada, ad aprire le sue porte agli stanchi viandanti. In merito all'etimologia del suo nome, Campiglio deriva infatti dal latino "campiculus" che significa "piccola radura", mentre con il nome Madonna si intende ricordare che sin dal 1090 qui sorgeva un monastero-ospizio. Un ruolo del tutto particolare svolsero taluni di questi ospizi, situati in zone dislocate, nei tempi in cui per varie ragioni occorreva evitare con una deviazione certi luoghi o tal uni passaggi poco indicati a causa di guerre, pestilenze o dazi eccessivamente esosi. Anche Campi gli o, come si dirà, dovette gran parte del suo incremento a fattori del genere, tra cui l'esosità del dazio di Lavis, che si cercava appunto di evitare passando di qui. L'ospizio di Campiglio fu il più famoso e frequentato della regione Tridentina (sec. XII). In questi casi i monaci, oltre che alle comuni forme di assistenza (dare "fuoco, letto, pane"), si dedicavano alla costruzione e al restauro di sentieri che favorivano il flusso della gente e aumentavano il senso di sicurezza. Alcuni secoli dopo, nella seconda metà dell'Ottocento, la svolta decisiva: Giovanbattista Righi acquistò l'area di Campiglio e vi costruì il primo albergo e la carrozzabile da Pinzolo. Era il momento in cui in Europa si cominciava a scoprire il turismo, ed in modo particolare il turismo alpino. L'imperatore austriaco Francesco Giuseppe di passaggio per questa zona, scoprì Madonna di Campiglio e se ne innamorò per le sue bellezze paesaggistiche, per i suoi tramonti e per il suo clima. In pochi anni la località divenne una delle mete di villeggiatura predilette dalla nobiltà asburgica ed anche in seguito, dopo il tramonto dell'Impero Austro-Ungarico, grazie agli eredi del successivo proprietario Franz Joseph Osterreicher, figlio naturale dell'Imperatore Francesco Giuseppe, mantenne un alto prestigio. A partire dal secondo dopoguerra infine, la definitiva affermazione turistica.
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