leggende parmensi: Fata Bema

leggende parmensi: Fata Bema

... un gentile fantasma per le giovani spose

Ma non è solo il suo nome che si lega ai presagi, più o meno sinistri, del futuro.

La fata Bema di Montechiarugolo ha segnato il proprio destino esattamente così.
Arrivata per la prima volta a Montechiarugolo nel 1593, durante una visita che Ranuccio I fece ai conti Torelli, gli propose di leggergli la mano.
La Bema vagava accompagnata da due fedeli servitori, predicendo il futuro ai vari signorotti e popolani che incontrava.
Ranuccio, che aveva un vero terrore per tutto ciò che riguardava l’occulto, ordinò immediatamente l’arresto della ragazza e la sua reclusione nel carcere della Rocchetta, dando inizio a una serie di fughe e peregrinazioni della poveretta per sfuggire alla persecuzione del Duca.

Bema finì comunque la sua vita a Montechiarugolo, amata e ben voluta dalla gente del borgo, tanto che oggi è ricordata come un gentile fantasma, che appare alle giovani donne alla vigilia delle nozze per istruirle sulla loro nuova vita.

Si dice che nella notte del 18 maggio, nelle stanze private del castello appaia il Fantasma della fata Bema.
La bella fanciulla torna nel "suo" castello sperando di rivedere l'uomo amato.


Nella stanza dove si dice avvenga l'apparizione, è presente una guida che spiega questa leggenda.

da www.turismo.parma.it

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