arte classica tardoantica a Roma
I motivi decorativi che ornano le sale della domus, ricavate nelle originarie botteghe e retrobotteghe dell'insula, attingono ai temi tradizionali del repertorio classico. Frequente è il richiamo alle stagioni, come nella cosiddetta sala dei Geni, con festoni di fiori e frutta sorretti da Geni alati e i graziosi amorini vendemmianti su uno sfondo di uccelli, anche esotici, di straordinaria freschezza e vivacità cromatica. Un affresco di soggetto marino, considerato un gioiello della pittura tardoantica, copre le pareti del vicino ninfeo. Campeggia una divinità femminile, diversamente identificata con Venere o Proserpina, accompagnata da un festoso corteo di amorini pescatori su colorate barchette lignee. Di particolare rilievo è l'articolato programma decorativo della sala dell'Orante con la celebre figura a braccia levate in atteggiamento di preghiera, considerata da molti un indizio di una precoce utilizzazione cristiana degli ambienti. Nella piccola Confessio, ricavata a metà della scala che conduceva ai piani superiori, sono presenti preziose decorazioni pittoriche cristiane della seconda metà del IV secolo, legate dalla tradizione al martirio dei Ss. Giovanni e Paolo e dei Ss. Crispo, Crispiniano e Benedetta. Alcuni ambienti delle domus continuarono ad essere frequentati ed in età medievale in un settore del portico venne ricavato un oratorio con affreschi di VIII - XII secolo tra i quali la rara rappresentazione della crocifissione del Cristo vestito. Nel moderno antiquarium, allestito con soluzioni innovative, sono esposti i reperti provenienti dagli scavi e dalla basilica. Si segnala una preziosa collezione di ceramica islamica del XII secolo, collocata in origine quale elemento decorativo sul campanile medievale.
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