Pietro Angelerio da Isernia Papa nel XIII secolo
Pietro Angelerio nasce a Isernia nel 1215. La Perdonanza fu il primo ed inaspettato atto papale "esploso" nella sera dell'incoronazione. Celestino vuole "assolti da ogni pena e da ogni colpa tutti coloro che, veramente pentiti e confessati, avrebbero visitato la chiesa di S. Maria di Collemaggio nell'annuale ricorrenza della Decollazione di S. Giovanni Battista, dal vespro del 28 al vespro del 29 agosto". Non si tratta solo della remissione dei peccati ma di una vera e propria riconciliazione sociale. Le costrizioni morali esercitate da re Carlo II obbligano Celestino a trasferirsi a Napoli e non a Roma. Qui il Pontefice si sente prigioniero. In quest'atmosfera, nella mente di Celestino si fa strada il proposito di abdicare. Dopo la rinuncia si apre per Celestino il capitolo più tempestoso della sua vita. Il suo intento di tornare sul Marrone viene osteggiato dal nuovo papa, Bonifacio VIII, che intende tenerlo sotto controllo per evitare un eventuale scisma. Dopo due tentativi di fuga, viene fatto prigioniero, e trascorsi due mesi ad Anagni, Pietro viene rinchiuso segretamente nella torre della rocca di Fumone, dove si spense il 19 maggio 1296. La rocca di Fumone oggi un magnifico complesso detto "Villa Longhi" con annesso il giardino pensile, vera meraviglia, dal quale si dominano oltre 40 paesi. Per volontà di Bonifacio VIII le sue spoglie vennero accolte tra le mura di S. Antonio in Ferentino. Qui riposò per trent'anni. Nel 1327 esse furono poi trafugate dagli Aquilani. L'Ordine si diffuse a Supino e a Sgurgola. Della chiesa di S. Pietro Celestino a Sgurgola non rimane altro che una testimonianza nell'edicola sacra sulla facciata di una casa; mentre a Sgurgola, ancora oggi luogo celestiniano, rimane la Chiesa di S. Leonardo.
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