percorsi della devozione
A Orroli merita una visita la chiesa parrocchiale, che conserva quasi del tutto integre le strutture originarie, in stile gotico-aragonese della seconda metà del Cinquecento: al fianco della facciata, che ha un portale di sapore moresco e termina con una linea orizzontale mossa da merli lanceolati, si leva il campanile in porfido rosso, ornato da monofore a sesto acuto. Lungo la via principale si affaccia anche la settecentesca chiesa di San Vincenzo Ferreri, con un campanile a vela che sta curiosamente sullo sfondo di lato, al culmine di un edificio adiacente. Ma più interessante tra tutte è quella vicina di San Nicola: restaurata di recente, ha la facciata dalle linee spioventi, con al sommo il campaniletto a vela e davanti un rustico atrio a porticati. Foto e iscrizioni spiegano che gli scavi hanno rivelato l'antichissima origine del luogo sacro: sono venute alla luce tracce di frequentazioni nuragiche e romane. La chiesa, che è stata la prima parrocchiale del villaggio, aveva in origine pianta a croce greca. Numerosissimi gli scheletri e i resti di sepolture: il tempio funzionò da cimitero sino alla fine dell'Ottocento. Gli orrolesi si raccolgono qui due volte l'anno per la festa: il25 maggio e il 6 dicembre per una celebrazione religiosa. Atrivando a Escalaplano si può fare tappa alla chiesa campestre di San Giovanni, dove si fa festa il 24 giugno; la chiesa, rifatta di recente, è di scarso pregio, ma il luogo offre un'ampia vista panoramica. Molto interessante invece, dal punto di vista artistico, la chiesa parrocchiale di San Sebastiano. Sulla facciata, tutta in trachite dal caldo colore tra il rosa e il rosso, si aprono un portale semplice e un elaborato rosone in pietra traforata. All'interno campeggiano le originali figure che sporgono in altorilievo dalle pareti dell'abside: rappresentano gli apostoli; sul fondo un grande affresco raffigura il martirio del santo; mentre sulla sinistra si conserva la struttura de is arreulas, una teoria di campanelle fissate ad una ruota che si faceva girare al termine della Settimana santa, per salutare la Resurrezione di Cristo. A Perdasdefogu il gioiello più attraente è la chiesa preromanica di San Sebastiano, situata nella parte alta del paese, monumento che gli studiosi di storia dell'arte collocano tra ['850 e il 1000. Il tempio è a tre navate, con tre nicchie al fondo della centrale, separata dalle altre da una serie di archi che ricordano la struttura architettonica delle chiese asturiane e catalane. Un luogo molto caro agli abitanti di Seui è la chiesa campestre della Madonna del Carmelo, che si trova lungo la strada per Ussassai, poco prima del passo di Arcuerì: in questa bella porzione di bosco, nella quale sgorga un'ottima fontana, si raccolgono ogni anno per pregare e far festa, alla metà di luglio; e molti di loro si mantengono fedeli all'antica consuetudine di venire in pellegrinaggio o in processione a piedi dal paese. Per vedere l'importante santuario di Ussassai bisogna invece allontanarsi, poco prima del paese, dal percorso lungo la statale 198: si imbocca la deviazione che conduce al complesso religioso, costituito dalla chiesa e da una serie di piccoli rifugi per i pellegrini (le cumbessias); eretto in epoca tardo-medievale con l'impiego di tufo, scisto e mattoni, è dedicato a San Salvatore, ma ospita anche il simulacro di san Girolamo, la cui chiesa andò in rovina nell'Ottocento per un temporale. Di pregio l'acquasantiera e una croce in ferro battuto di antica data. La festa si svolge, con processione, canti, musica e distribuzione di vino e dolci, alla fine di settembre. Si ritiene che nella chiesa abbia avuto sede il leggendario Vescovado di "Miriensis Ecclesiae", fondato nel V secolo da uno dei 120 vescovi espulsi dall' Africa dal re vandalo Trasamondo perche non avevano accettato la dottrina di Ario.
|