Centri storici da Orroli a Ussassai

Centri storici da Orroli a Ussassai

itinerario lungo strutture gotiche e insediamenti nuragici

Il percorso ha inizio a Orroli, situato a 530 m di altitudine a ridosso del monte Pizziogu, lungo la ferrovia Mandas - Arbatax e la strada che unisce la statale 198 a Escalaplano. Al di là del Pizziogu si stende il lunghissimo lago artificiale formato dal Flumendosa, e dalla parte opposta quello del Mulargia. All'interno del centro abitato (2750 abitanti) la parrocchiale di San Vincenzo Martire conserva nel campanile alcune delle originarie strutture gotiche, mentre nella Omu Axiu (Casa Vargiu) , adeguatamente restaurata, è allestito un ristorante – museo che accoglie reperti e attività relativi alle tradizioni contadine. Interessanti anche le chiese di San Vincenzo Ferreri, lungo la strada principale, e quella di San Nicola, la più antica, che come hanno rivelato alcuni recenti scavi è stata sovrapposta ad un insediamento nuragico, ed è stata utilizzata a lungo, sino all'Ottocento, per le sepolture.
A breve distanza troviamo Nurri, importante centro di agricoltori e allevatori. La parrocchiale di San Michele Arcangelo, affacciata sulla campagna, ha un ampio sagrato al centro del quale sorge, staccato dalla costruzione maggiore, il campanile cinquecentesco ornato da un portale ricco di decorazioni. Subito oltre Nurri, lasciando la deviazione che conduce al lago del Flumendosa, si raggiunge la statale 198 che si dirige tortuosa verso oriente, costeggiando la ferrovia secondaria Mandas - Arbatax.
Dopo 7 chilometri la si lascia per arrivare sino a Villanovatulo, inerpicato a 570 m. di altitudine su una collina affacciata sulla vallata del Flumendosa, nel punto in cui ha inizio il lunghissimo lago artificiale. Nel centro abitato, attraente per gli scorci panoramici che offre, è interessante l'antica chiesa di San Giuliano, che conserva parte delle originarie forme gotico - aragonesi (qui si svolge la festa maggiore, patronale, la seconda domenica di giugno, che coincide a volte con la sagra dedicata al più rinomato dei prodotti locali, le ciliegie); mentre le pitture murali e la statua in bronzo che si vedono al centro, opera rispettivamente di Pinuccio Sciola con altri artisti e di Piergiorgio Gometz, sono ispirate per la maggior parte a Benvenuto Lobina (1914-1993), 10 scrittore e poeta che ha messo al centro dei suoi scritti i paesaggi e la gente di questo suo villaggio. Ripresa la statale si scende fino a oltrepassare il lago, lungo un ponte stradale e ferroviario allo stesso tempo, per poi risalire lungo un bel percorso a tornanti lungo un pendio boscoso e ampiamente panoramico. Al termine della salita si apre la deviazione che, dopo aver toccato il fondo della valle del rio Nuluttu, risale fino a Esterzili (730 m), paese isolato di allevatori al centro del quale la strada sembra finire: di fronte si leva la chiesa di San Michele, con portale aragonese.
Tornando in periferia si trova la strada che, inoltrandosi in un pianoro solitario, per 10 più povero di vegetazione, conduce a Escalaplano: disteso a 340 m di altitudine, tra le vallate del Flumendosa e del Flumineddu, ha al centro l'interessante chiesa parrocchiale di San Sebastiano: si tratta di uno dei rari esempi di applicazione, sia nelle strutture edilizie che in alcuni bassorilievi all'interno, di linee d'influsso rinascimentale. Nelle vie circostanti si affacciano anche alcune abitazioni con strutture in pietra a vista.
Da qui dirigendosi verso est si raggiunge, dopo aver attraversato la vallata del Flumineddu, Perdasdefogu, paese isolato al centro di un vasto territorio spopolato, che negli ultimi anni si è potuto sviluppare grazie alla presenza della base missilistica del Salto di Quirra. Il gioiello più attraente è la chiesa preromanica di San Sebastiano, situata nella parte alta del paese, monumento che gli studiosi di storia dell'arte collocano tra l'850 e il 1000. A tre navate, con tre nicchie nella navata centrale, separata dalle altre da una serie di archi, ricorda la struttura delle chiese asturiane e catalane. Conclusa la lunga deviazione e ripreso il percorso lungo la 198 si attraversa l'altopiano Pranu Murdegu (ovvero "del cisto"), intorno ai 700 m. d'altitudine, e si raggiunge Sadali, paese "al margine": mentre una parte dell'abitato si affaccia su questa parte alta del territorio, l'altra - la più antica - è collocata nel pendio verso la sottostante vallata, che è ricchissimo d'acqua: cosa unica in Sardegna, Sadali può vantare così, proprio nel centro storico, una bella cascata, che si mantiene anche nella stagione estiva. Nelle immediate vicinanze i resti di un antico mulino ad acqua, restaurato, e la parrocchiale di San Valentino, che vanta un portale scolpito e un bel rosone. Subito dopo una nuova deviazione conduce, mantenendosi a quota sempre più alta alle falde del mone Perdedu (1334 m.), sino a Seùlo, borgo di pastori e contadini situato a 800 m. di altitudine in una zona dal paesaggio aspro e selvaggio. Insediamento antico, che ha dato il nome a questa parte della Barbagia, conserva nella parrocchiale, dedicata all'Immacolata, un bel portale in stile gotico; all'interno le statue dei santi Cosma e Damiano che ogni anno vengono portate in processione sino alla chiesa campestre omonima, oltre il corso del rio Medau, affluente del Flumendosa. Un'altra chiesa campestre, Santa Barbara, si trova alle porte del paese.
Ancora un tratto tortuoso della 198, sempre a breve distanza dalla linea ferroviaria, e si giunge a Seui, il centro più importante della Barbagia di Seùlo, a 800 m. di altitudine sul versante meridionale del Gennargentu.
Paese vivace di agricoltori ed allevatori, conserva alcuni palazzi dell'Ottocento e abitazioni tradizionali in scisto, mentre la parrocchiale, dedicata a Santa Maria Maddalena, ospita un altare in stucco e un fonte battesimale del Seicento. Di grande interesse è il percorso museale e monumentale che si snoda all'interno del paese. Comprende una palazzina liberty di fine Ottocento, già sede della società mineraria Monteponi, che ospita al piano terreno una piccola sezione archeologica sulla presenza antropica nel territorio, a partire dall'epoca nuragica per passare a quella punica, romana e medievale; e al primo piano una sezione dedicata ai notai che operarono qui tra Settecento e Ottocento; il Carcere baronale spagnolo del Seicento, ma attivo fino al 1975 come carcere mandamentale; la Galleria civica, sita nel palazzo comunale del 1887, che conserva tre tele del Seicento ed oltre cento opere di artisti sardi; la casa Farci, con oggetti personali appartenuti allo scrittore Filiberto Farci ( 18821965) e un'esposizione tematica degli oggetti appartenenti alle arti e mestieri svolti in passato dalla comunità seuese.
Dopo Seui la strada continua a salire sino a oltrepassare il passo di Arcuerì, a oltre 1100 m. di altitudine, quindi scende sino a Ussassai (670 m.), centro agricolo - rinomato per la produzione delle mele - situato su un ampio costone montano.

Schede correlate
Arbatax
Tortoli' (OG)
Itinerari del Trenino Verde in Ogliastra
provincia di Ogliastra
Feste ogliastrine
provincia di Ogliastra
Sulle Vie del Trenino Verde in Ogliastra
provincia di Ogliastra
da Arbatax con il Trenino Verde
provincia di Ogliastra
Turismo in Ogliastra: Tortolì
Tortoli' (OG)
Itinerari dell’ambiente da Orroli a Ussassai
provincia di Ogliastra
Itinerari archeologici da Orroli a Ussassai
provincia di Ogliastra
Itinerario religioso - da Orroli a Ussassai
provincia di Ogliastra
Tacchi d'Ogliastra: Ussassai
Ussassai (OG)
Itinerario dei musei - da Orroli a Ussassai
provincia di Ogliastra
Itinerari della cucina sarda - da Orroli a Ussassai
provincia di Ogliastra


veduta di Villanovatulo in Sardegna
veduta di Villanovatulo in Sardegna